«L’iniziativa del presidente Ciambetti ci ha lasciati sgomenti e indignati: non solo risulta di gran lunga inopportuna, ma costituisce davvero un grave errore politico. Una scelta fatta in rappresentanza di un’istituzione, che a nostro parere deve ora generare una risposta e una presa di posizione chiare dell’intero Consiglio regionale». È quanto chiede Cisl Veneto in una lettera indirizzata a tutti i consiglieri regionali, e trasmessa loro, che porta la firma del segretario generale Gianfranco Refosco.
«A oltre 520 giorni dall’inizio della criminale invasione russa dell’Ucraina – si legge ancora –, a poco più di un mese dall’attentato della Russia alla diga di Nova Kakhovka (causa di un disastro ambientale senza precedenti in Europa), mentre i continui bombardamenti su obiettivi civili ancor oggi causano quotidianamente morte e devastazione in molte città ucraine, il presidente del Consiglio regionale del Veneto ha valutato di invitare uno dei maggiori sostenitori della resa ucraina, nonché apologeta dell’aggressione russa, a tenere una “lectio magistralis”. Offrendogli peraltro in palcoscenico, non un mero dettaglio, niente meno che la sede istituzionale di Palazzo Ferro Fini». Una lettera che il sindacato ha ritenuto di dover inviare come organizzazione che da sempre promuove la libertà e la giustizia e che, fin dai primissimi giorni di guerra, è impegnata in azioni concrete di sostegno e solidarietà alla popolazione ucraina come già con la popolazione bielorussa, anch’essa vittima della dittatura russa: «Con una convinzione ferma, ossia che avremo giustizia sociale, benessere e sviluppo per i lavoratori e i pensionati italiani solo se saremo in grado di garantirlo nell’Europa intera».
«Se non arriverà un’azione ufficiale e concreta da parte del Consiglio regionale – mette in evidenza il segretario Refosco –, vediamo un rischio molto serio, ossia che pesino sulla nostra regione alcuni gravi interrogativi. Si vuole trasmettere che il Veneto prende le distanze dal Presidente del Consiglio Meloni, giusto a pochi giorni dal suo incontro con il presidente USA Biden, in cui ha confermato l’intenzione dell’Italia di sostenere l’Ucraina nella sua guerra di resistenza e liberazione, finché non sarà necessario? E ancora, si vuole smentire il voto del Senato dello scorso mercoledì, che quasi all’unanimità ha dichiarato l’Holodomor degli anni ’30, voluto da Stalin, “genocidio ai danni del popolo ucraino”?».
È urgente e necessario un gesto riparatore da parte della Presidenza del Consiglio regionale, e Cisl chiede ai consiglieri di farsene portavoce e promotori. La proposta di Cisl è di un invito a esperto o esperta di politica e strategia internazionale «che, con la prova di atti, studi e indagini oggettivi, venga a rafforzare le ragioni della resistenza ucraina, della ferma posizione di sostegno di Italia, UE, Nato alla popolazione aggredita. E a confermare la scelta di quanti, cittadini e rappresentanti politici, fermamente si sono posti dalla parte della pace, della libertà, della giustizia, contro l’oppressione violenta messa in campo dalla Russia verso il popolo ucraino».