Alla caserma «A. Martini», in occasione della ricorrenza della fondazione della Guardia di Finanza, il colonnello Carlo Ragusa, comandante provinciale di Verona ha tracciato il bilancio dell’attività svolta dalle Fiamme Gialle nel trascorso 2018 e nei primi 5 mesi del corrente anno. Sono oltre 900 gli interventi ispettivi conclusi dai Reparti della Guardia di finanza di Verona tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019; oltre 700 sono, invece, le indagini delegate al Corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e contabile. Cifre, che danno il senso dell’intensificazione delle attività della Guardia di finanza contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria. Interventi mirati, nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e per una sempre più estesa analisi di rischio, ulteriormente migliorata, in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria. Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni e traffici illeciti di prodotti petroliferi si confermano al centro dell’attenzione operativa della Guardia di finanza. Settori in cui, nel 2018 e nei primi 5 mesi del 2019, ha eseguito, nell’ambito di piani d’intervento coordinati con l’Agenzia delle Entrate, 115 interventi ispettivi. Sono stati riscontrati oltre 280 reati fiscali (principalmente, emissione e utilizzo di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento delle scritture contabili) e denunciati oltre 360 soggetti. Ammontano ad oltre 180 le indagini delegate dalla magistratura e ad oltre 175 milioni di euro le proposte di sequestro avanzate; le misure patrimoniali eseguite sono oltre 46 milioni di euro. Di particolare rilevanza i risultati conseguiti dal Corpo anche nel settore del contrasto alle frodi all’Iva (meglio note come frodi «carosello»), in quello della tassazione di carburanti e delle indebite compensazioni di debiti tributari e previdenziali con crediti IVA fittizi, che hanno visto, in diversi casi, anche il coinvolgimento di professionisti. Nel contrasto all’economia sommersa sono stati individuati 125 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente oltre 60 milioni di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 110 datori di lavoro per aver impiegato circa 1.200 lavoratori in «nero» o irregolari. L’azione della Guardia di finanza contro gli illeciti in materia di spesa pubblica è finalizzata a individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella pubblica amministrazione, minano il puntuale utilizzo delle risorse, favorendo sprechi e malversazioni. Il settore è strategico per il Paese: solo un equo impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può, infatti, sostenere la competitività e una piena ripresa del tessuto economico nazionale. È in questo senso che vanno letti i risultati conseguiti dalla Guardia di finanza nel settore nel periodo gennaio 2018-maggio 2019. Agli oltre 240 interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, si aggiungono oltre 40 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria ed oltre 10 deleghe svolte con la Corte dei Conti.