Quella spensierata corsa in vespa, tra le case di Roma, a suscitare malinconici ricordi di un tempo
andato e di una bellezza che resterà per sempre impressa. Nanni l’ha rifatto, in una capitale nuovamente deserta per ferie, con Leonard Cohen come da tradizione in sottofondo, ad accompagnare il viaggio. Con questo video apparso sul suo Instagram, quasi da non credere, lo scorso ferragosto aveva deciso di annunciare il restauro in 4k di “Caro Diario”, il film premiato da
Clint Eastwood nel ’94 con la miglior regia al Festival di Cannes. Per quello che inizialmente doveva essere solo un cortometraggio: “Era agosto, ero a Roma, mi piaceva andarmene in giro in vespa per la città, mi è venuto in mente di fare un filmino delle mie passeggiate».
Lo ha raccontato
più volte Nanni Moretti, il film nacque quasi per caso. “Caro diario c’è una cosa che mi piace fare più di tutte…”, inizia così, con il regista romano a confidarsi sui fogli bianchi del suo quaderno. E nelle immagini successive la macchina da presa lo segue volteggiare in vespa tra i viali intorno al
Gianicolo, a Monteverde, la Garbatella, fino al tanto bistrattato Spinaceto che alla fine “non è così male”. Ma anche Casalpolocco, Monteverde, il Villaggio Olimpico, il Tufello, Vigne Nuove. Per poi intrufolarsi nei cortili, con la scusa che sta preparando un film, «un musical, sulla storia di un pasticcere trotskista nell’Italia degli anni ’50”, perché a lui le case piace guardarle anche da dentro.
Il primo capitolo del film si conclude arrivando al litorale di Ostia, in uno straziante ricordo di Pier Paolo Pasolini, suggellato dalle note al piano di uno splendido Keith Jarrett. Poi arrivano gli altri due capitoli: “Isole” tra deliranti dialoghi col Sindaco di Stromboli, e spostamenti tra le Eolie alla ricerca di una serenità mai trovata. E “Medici”, in cui racconta la sua malattia tra infinite visite: partendo da un semplice prurito, fino alla scoperta di un tumore al sistema linfatico, filmando la chemioterapia senza imbarazzi.
Dopo quasi trent’anni “Caro Diario” torna in sala, nella versione restaurata dalla cineteca di Bologna. Domani alle 15.30 al Cinema Kappadue ci sarà anche lo stesso regista sul palcoscenico, per leggere i “Diari di Caro Diario”, appunti che anticiparono la stesura della pellicola. L’evento è già sold out. Tanta partecipazione per uno dei film più amati del regista, in cui il linguaggio ossessivo “morettiano”, unito alle sue splendide visioni, rimangono valide nel tempo. Un vagabondaggio autoironico, tormentato, commovente sempre alla
ricerca di se stesso. Un’opera inossidabile, che per quanto privata, riguarda tutti noi.
Fabio Ridolfi