E anche l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli ha già messo in guardia gli italiani dal dimenticarsi grandi cene di Natale o veglioni: le famiglie, ha spiegato, si potranno raccogliere in piccolo gruppi per evitare un’eventuale diffusione del contagio.
Le precauzioni nel periodo natalizio, ha spiegato l’esperto andranno tenute anche se ora ci fosse un lockdown e a dicembre si riaprisse tutto. Questo per evitare che un allentamento delle misure possa rivelarsi nuovamente dannoso come già successo in estate: “Se non manteniamo le precauzioni, anche dopo la riapertura cadremmo esattamente nell’errore di ferragosto, quando un’interpretazione disinvolta del ‘dobbiamo convivere col virus’ ha portato al risultato che il virus ha fatto festa insieme a gli italiani“.
A tal proposito Galli ha commentato la scelta della Sardegna di aprire i locali nonostante il Comitato tecnico-scientifico sardo avesse dato parere sfavorevole. La riapertura delle discoteche, ha spiegato, non è stata la causa di tutti i mali ma ha trasmesso l’idea di una specie di “liberi tutti”. L’esperto è intervenuto anche sul vaccino anti coronavirus. Galli si è definito piuttosto sollevato di fronte ad una prospettiva che si va concretizzando. Quanto ai dubbi sulla possibilità di riuscire a conservare le dosi a 70-80 gradi sotto zero, come dovrà essere per il candidato di Pfizer, ha osservato nessun paese al mondo troverà facile fare una catena del freddo per grandi quantitativi di vaccino. “Io mi auguro che ne arrivino anche altri in contemporanea”