“Alla vigilia dei nuovi provvedimenti di restrizione, riscontriamo purtroppo la mancanza del settore del food service tra i codici Ateco destinatari delle misure di ristoro. Una omissione grave che non tutela un comparto direttamente collegato alla ristorazione e volano della diffusione della tipicità dei prodotti Made in italy”. Così Maurizio Danese, presidente GH, commenta l’appello contenuto in una lettera inviata ieri al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dalle imprese associate alla compagine, in cui si chiede l’inserimento “del codice Ateco della categoria (46.3) tra i destinatari dei provvedimenti di aiuto attualmente al vaglio, prevedendo la misura massima di ristoro senza limite dei 150mila euro”.
“Le aziende italiane del food service, che operano nella filiera alimentare per il settore horeca, – si legge nella lettera – sono tra quelle più colpite dalla contrazione dei consumi indotti dall’attuale emergenza e dalle recenti limitazioni di orario dell’attività dell’intero settore, con un crollo verticale di fatturato che in alcuni casi raggiunge il 90%”.
GH-Grossisti Horeca rappresenta 88 aziende con 105 punti logistici in Italia per un fatturato di 1,9 miliardi di euro e oltre 6100 addetti.