“Alo mai visto el stabilimento?”. El “sior Giuseppe” è già balzato dalla poltrona del suo ufficio, la sempre solerte Mariapia, più di una segretaria, molto di più, gli allunga il camice. “El se meta questo”, ti dice, “el vegna con mi”.
Giuseppe Vicenzi deve aver fatto un patto col diavolo. Gli anni, per lui, tornano indietro. “Magari”, sospira. Il segreto dev’essere proprio “el stabilimento”, dove tutti lo accolgono come si fa con un amico. La passeggiata è uno spettacolo. Perchè “el sior Giuseppe”, li saluta tutti. Parla con tutti. Dà un’occhiata agli amaretti in produzione. Poi ai savoiardi. Ne assaggia uno. Poi si ferma davanti alla macchina, una creazione giapponese, che controlla una a una le sfogliatine. Elimina quelle “difettose”. “El guarda qua”, dice compiaciuto Giuseppe Vicenzi.
Si ferma a parlare con un caporeparto, poi con l’operaio, una parola per tutti, tutti si sentono a casa. Dev’essere stato così anche ai tempi del basket. “Ma mi no capèa gnente de basket, alora gh’era Fadini…”. E non sai se lo pensi davvero o lo dica per prenderti in giro. Gira e gira, inevitabile palare di basket. “Ho l’impressione che la Tezenis quest’anno abbia le carte in regola per dare la scalata alla A1”, osserva. E poi, sornione, strizzando l’occhio. “El me là dito Fadini, lu el sa tuto, de basket…”.
Poi si torna all’altro grande amore. “El guarda qua…”, ti dice Vicenzi. Ha in mano “Vogue”. La apre a memoria, sulla pagina giusta. C’è la sua ultima “creazione”. “Questa lè una bomba”, si lascia andare. Qua non ha bisogno di Fadini, “qua, capisso da solo”. E sorride.
Ma che ci fa il Grisbì di Vicenzi, su Vogue. “El lesa ben, ghè scrito tuto…”. E’ una creazione degna di un gioiello, ideata da due stilisti, che in collaborazione, appunto con Vogue, ne hanno ridisegnato la confezione, abbinando gusto e moda.
E’ nata così la limited edition “Passion”, dove la frolla croccante è ripiena di cioccolato extrafondente. Splendida la confezione. “Grisbì Passion rappresenta il perfetto connubio del brand con la moda” osserva Elena Personi, brand manager.
Sul tavolo dell’ufficio di Vicenzi, non manca l’assaggio. “El senta, el me diga lu…”.
Intanto, il giro dello stabilimento è finito. Giuseppe Vicenzi si toglie il camice, torna a sedersi. Chiama Fadini. “Come va, galo novità?”. Parlano di basket, ovvio. Fadini si lamenta del campionato di A2, in ritardo rispetto all’A1, Vicenzi ascolta, annuisce. “El ga resòn…”. Sospira. Sospeso, come sempre nella sua vita, tra le due grandi Passion. La frolla croccante e il canestro.