«Qualcuno si è illuso che i lampioni blu del Wi-Fi in piazza Erbe fossero l’esempio della Smart City! E invece Verona in due anni è arretrata dall’ottavo al diciottesimo posto nella classifica nazionale stilata da Ernest Young, lo Smart City Index!», ha esordito Filippo Grigolini candidato Sindaco per il Popolo della Famiglia al confronto fra candidati organizzato al “311” di lungadige Galtarossa. «Un ritardo tecnologico e culturale che ricadrà inevitabilmente sulle nuove generazioni che si apprestano a cercare lavoro. Una carenza nelle infrastrutture telematiche senza le quali sarà impossibile fare sistema e creare quelle reti di conoscenza e di condivisone che, se utilizzate in modo opportuno, possono creare straordinarie occasioni di lavoro e anche significativi risparmi gestionali liberando nuove risorse pubbliche». «311, Edulife e altri ancora sono oggi realtà straordinarie cresciute senza l’apporto minimo delle istituzioni che non sono state nemmeno capaci di comprenderne la portata mettendosi a disposizione per incentivarne la crescita» ha continuato Grigolini. «É necessario adesso costituire una Unità del Comune specificatamente dedicata all’innovazione tecnologica e alla gestione dei progetti di finanziamento con fondi europei, che, con grande vergogna non abbiamo saputo sfruttare in nessun campo. Verona avrà con noi delle opportunità uniche al mondo coniugando cultura, storia e arte con quanto offrono le nuove tecnologie e l’innovazione».