Green pass in azienda: il 15 ottobre è alle porte e le associazioni dei trasporti e della logistica scrivono al Governo. Chiedono di sciogliere i nodi che preoccupano le imprese, e di farlo prima che l’obbligo del ‘passaporto verde’ entri in vigore.
Casartigiani, attraverso Unatras, ha chiesto chiarimenti, il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, e il capo di Gabinetto del Mims Alberto Stancanelli.
“Ci preme sottolineare la necessità di garantire l’omogenea applicazione della norma su tutto il territorio nazionale a chiunque assicurandone il rispetto agli operatori nazionali e a quelli stranieri”, sottolinea Andrea Prando – Segretario di Casartigiani Veneto. Condizione necessaria, questa, per scongiurare fenomeni di dumping e alterazione del mercato che favorirebbero i vettori esteri. I quali, in caso di corretta applicazione della legge, sarebbero di fatto esentati dall’obbligo.
“Siamo convinti – così come precisato nella lettera inviata – che debba continuare il confronto avviato in tema di aggiornamento del ‘Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID -19 nel settore del trasporto e della logistica’, e riteniamo opportuno coniugare le disposizioni contenute nel D.L. n.127 del 21 Settembre 2021 con le linee guida, promuovendone un aggiornamento”.
L’auspicio dell’associazione è che si possano chiarire anche i dubbi sull’applicazione del decreto per arrivare a un risultato definitivo che possa garantire sicurezza per la salute nei luoghi di lavoro, ma anche procedure compatibili con i diversi modelli organizzativi dell’attività lavorativa dell’autotrasporto.
Importante anche la richiesta di un intervento sulla normativa in materia di privacy, che a oggi limita in maniera determinante la possibilità per i datori di lavoro dell’autotrasporto di adempiere correttamente e nei tempi previsti agli obblighi di verifica.