Ancora gravi danni per la frutticoltura veronese a causa del maltempo. La violenta grandinata che si è abbattuta ieri pomeriggio sul Basso Veronese ha colpito frutteti e seminativi in tutta la fascia agricola che costeggia la Transpolesana, da Oppeano a Legnago. Danneggiati in particolar modo le mele e i seminativi, e poi le ciliegie e le prime albicocche.
“I chicchi di grandine non erano particolarmente grossi, ma quello che ha fatto danno è stata la durata e l’intensità dell’evento, tanto che alcune reti antigrandine hanno ceduto per il troppo peso – riferisce Francesca Aldegheri, referente per il settore ortofrutta di Confagricoltura Verona -. Colpiti gli impianti di mele di Palù, Zevio, Oppeano, Ca’ degli Oppi, Isola Rizza e altri ancora fino a Legnago. A Palù ci sono stati anche due impianti antigrandine sfondati: sono caduti pali e reti, i frutti sono stati fortemente danneggiati. Ci sono arrivate segnalazioni di danni anche dalla Mambrotta di San Martino Buonalbergo e da Mezzane, dove sono stati colpiti alcuni vigneti. Purtroppo sono bastati alcuni giorni di maltempo per fare un disastro. Prima la grandine sui vigneti di sabato sera, poi la pioggia persistente che ha fatto spaccare le ciliegie dalla Valpolicella alla Val d’Alpone, adesso la botta sulle mele. Il problema è che questi eventi calamitosi stanno diventando la normalità. Sono sempre più estremi e dove colpiscono mandano all’aria il lavoro di un anno”.
Ancora presto, secondo i tecnici, fare una stima dei danni, anche se si ipotizza che per i meleti fuori rete si possa arrivare a danni del 100 per cento, mentre quelli protetti possono comunque aver riportato un 30 per cento di perdite: quando la grandine è tanta, come quella di ieri, le reti si aprono e le piante vengono in parte colpite. “Se le mele riportano anche piccole botte non sono più commerciabili – spiega Paolo Bissoli, referente di Confagricoltura per la zona di Zevio -. Diversa sorte, per fortuna, hanno avuto i meloni, perché nel Veronese sono quasi tutti sotto tunnel. Invece ci sono danni anche per quanto riguarda i seminativi. Dove la grandine ha battuto forte, possiamo parlare di perdita quasi totale per mais, frumento e soia. Foglie bucate, piante scorticate. In alcuni terreni non è rimasto più niente; dove è andata meglio abbiamo comunque perdite del 20-30%”. Sabato scorso una forte grandinata si era abbattuta sulla zona della Bassa Valpolicella, con perdite fino al 100 per cento della produzione per i vigneti tra Pedemonte e Cengia, mentre a Fumane e San Pietro Incariano le stime sono del 20-30 per cento di danni. Dieci minuti di ghiaccio puro che hanno colpito tralci, foglie e grappoli. Le piogge violente e persistenti degli ultimi giorni hanno invece fatto il disastro sulle ciliegie dalla Valpolicella alla Val d’Alpone, causando la spaccatura dei frutti. Perdite fino all’80 per cento nelle varietà in raccolta ora. La speranza è che si salvino le varietà tardive, come le Kordia, le Regina e i Duroni, che saranno in raccolta nelle prossime due settimane: non sono ancora del tutto mature e quindi non si sono spaccate.