Grandi performance molto intriganti Da una parte Supersex sulla vita di Rocco Siffredi, dall’altra una splendida Kate Winslet

Importante settimana per la serialità televisiva in streaming: sono uscite in questi giorni due delle miniserie più attese dell’anno. Da una parte “Supersex”, vicenda in sette episodi incentrata sulla vita di Rocco Siffredi; dall’altra “The Regime”, pastiche di generi che vira sul politico/satirico incentrato sulla figura di una cancelliera in forte declino. Prodotti completamente diversi, accomunati da grandi performance, premesse intriganti e protagonisti singolari,
SUPERSEX (Netflix)
Rocco Siffredi non è di certo un volto nuovo per il piccolo schermo: lo abbiamo visto piangere su un isola deserta insieme ai naufraghi di Canale 5, per anni ha addentato Amica Chips con sguardo ammiccante a bordo piscina e, più di recente, lo abbiamo guardato commuoversi nel confessare le sue debolezze alla “Belva” Francesca Fagnani. Insomma, Siffredi – anche solo per sentito dire – lo conosciamo tutti, ma prima d’ora non abbiamo mai conosciuto Rocco Tano. A raccontarci l’infanzia e gli aspetti più nascosti della vita della pornostar più famosa al mondo ci pensa SUPERSEX, la miniserie scritta da Francesca Mainieri e diretta da tre registi diversi: Francesco Carrozzini, Francesca Mazzoleni e Matteo Rovere. Accolta sin dal suo annuncio da un mix di curiosità e scandalo, “Supersex” è un bildungsroman focalizzato sulla vita e sulla carriera di Rocco (interpretato da un atomico Alessandro Borghi) dando molto spazio ai traumi, all’incertezza e alle complessità di uno dei personaggi più interessanti del nostro tempo. L’idea è succulenta, il cast brillante, le riflessioni che ne nascono tanto affascinanti quanto scomode; peccato per la regia frammentaria (dovuta senza’altro alla tripartizione registica) e alcuni dialoghi poco convincenti, “Supersex” sarebbe una gran serie: rimane, comunque, un prodotto accattivante.
THE REGIME – IL PALAZZO DEL POTERE (SKY e NOW)
Tra i corridoi spogli di un decadente palazzo reale, la cancelliera Elena Vernham è alle prese con una questione di massima urgenza: da qualche tempo, infatti, è convinta che la presenza di un fungo stia compromettendo la sicurezza della sua cagionevole salute. Mentre fuori dalla bolla del suo palazzo il malcontento incalza e le rivolte si fanno sempre più rumorose, Elena assume il militare “macellaio” Herbert Zubak – così chiamato perché ritenuto responsabile di un massacro nelle miniere – per proteggersi dall’ennesima fissazione. L’incontro tra i due è la scintilla che, lungo un periodo di un anno, porterà alla distruzione del fatiscente regime autocratico di cui Elena è a capo. Questo è, in sintesi, il primo capitolo di “The Regime – Il palazzo del potere” di Will Tracy. Bizzarra, drammatica, esagerata, grottesca: c’è un po’ di VEEP, un pizzico di “Handmaid’s tale”, qualche sentore di Black Mirror. È ancora presto per un vero e proprio giudizio, ma possiamo già affermare che si tratta di un prodotto totalmente ammaliante. A regnare sovrana sullo schermo è, soprattutto, la performance magistrale di una Kate Winslet pronta a stupire con effetti speciali, sostenuta da un altrettanto fenomenale Matthias Schoenaerts.
Martina Bazzanella