Buone notizie sul fronte delle infrastrutture a Verona, e in particolare per la Statale 12, per la TAV Brescia-Padova e per il collegamento ferroviario aeroporto Catullo-stazione Porta Nuova. Tre grandi opere che vedono Comune e Regione lavorare a braccetto verso lo stesso obiettivo, ovvero realizzare le infrastrutture necessarie per la crescita del territorio veronese e anche regionale. Sulla scorta dell’ultimo aggiornamento della programmazione economica effettuato dal CIPE la settimana scorsa, il sindaco Federico Sboarina e l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti Elisa De Berti hanno fatto il punto sull’avanzamento delle grandi opere attese a Verona. “Con l’amministrazione Sboarina – ha detto la De Berti abbiamo quell’interlocutore che prima mancava e che ostacolava l’iter amministrativo di alcune opere, vedi la variante alla Statale 12, attesa dai cittadini ma insabbiata da decenni. I risultati di questi giorni dimostrano che il lavoro paga e confermano la sintonia tra Comune e Regione e la volontà di fare squadra per gli obiettivi condivisi”.
VARIANTE ALLA STATALE 12
La settimana scorsa il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha inserito nel contratto di programma tra Ministero Infrastrutture e Trasporti e Anas la variante tra Verona e Isola della Scala, premessa per il finanziamento dell’opera previsto per il 2020.
TAV
Sboarina: “Un’opera a cui siamo da sempre molto favorevoli per i benefici che porta per lo sviluppo economico del nostro territorio, ma anche perché la Tav richiede la riqualificazione della stazione di Porta Nuova e a seguire dell’ex Scalo Merci. Da questo è evidente come lo sblocco della Tav sia un viatico importante anche al protocollo d’intesa sottoscritto qualche settimana fa con RFI e al masterplan che dovrà essere realizzato nei termini concordati per il Central Park. De Berti: “Il 5 luglio RFI ha sbloccato le procedure e ha dato inizio agli espropri. Per il nodo Verona, il tratto Brescia-Padova è tutto finanziato, stiamo lavorando con il Comune e RFI per definire anche l’arrivo del nodo da nord, un altro fronte aperto importante. D’altronde la Tav permetterà di collegare il Veneto ai mercati internazionali attraverso Verona ed è quindi necessaria. Si tratta di un’opera del valore di 2,4 miliardi di euro, a cui si aggiungono altri 376 milioni per il nodo di Verona e altri 380 milioni per la tratta Verona est”.
COLLEGAMENTO FERROVIARIO AEROPORTO CATULLO-STAZIONE PORTA NUOVA
Con l’aggiudicazione delle Olimpiadi 2026, Verona diventa a tutti gli effetti città olimpica e può concorrere al miliardo di dollari messi a disposizione dal CIO per l’organizzazione della manifestazione ma anche ad ulteriori fondi governativi per la realizzazione delle infrastrutture necessarie. Sboarina: “Verona sarà il baricentro tra Milano e Cortina, nodo centrale per le migliaia di persone che arriveranno per le Olimpiadi. Una prospettiva che rende più che mai necessario il collegamento veloce su rotaia tra il Catullo e la stazione. Un’opera che, a prescindere dai giochi olimpici, offrirebbe un servizio importante per chi si sposta dall’aeroporto. Stiamo creando un tavolo di lavoro specifico per portare a casa anche questo risultato”. De Berti: “Il collegamento ferroviario dall’aeroporto alla città di Verona è già inserito nel contratto di RFI con un’ipotesi di costo di circa 90 milioni di euro. Un’opera che è stata confermata nel contratto di programma approvato dal CIPE. Nel piano regionale dei trasporti questa infrastruttura è inserita come fabbisogno da realizzare, con 180 mila euro già stanziati da RFI per lo studio di fattibilità tecnico-economico. Siamo quindi pronti ad aprire il fronte con RFI, e la scadenza del 2026 diventa elemento fondamentale per raggiungere l’obiettivo”.