Un’attesa lunga 20 anni finalmente è giunta al termine, la Scaligera Basket Verona torna in serie A1. Un impresa quasi insperata, sicuramente inattesa dato il calibro dell’avversario in finale, Udine, schiantato nelle due gare casalinghe con la vittoria nella decisiva gara quattro che ha sancito la grande stagione della Tezenis, 83 a 57 il risultato finale.
LA STAGIONE. E’ stato tutto fantastico, la parentesi che probabilmente va fatta e quella sui protagonisti, a partire da coach Ramagli, che dopo aver lasciato il percorso verso l’A1 con i gialloblù a metà nel 2015 è tornato per completare l’opera, riuscendoci con un gruppo di giovani di belle speranza mixato a grande esperienza.
I GIOCATORI. Capitan Rosselli alla sua 5a promozione nel massimo campionato, la 4a negli ultimi 7 anni, un leader sia dentro, che fuori dal campo..
Anderson, MVP della serie di finale e autentico trascinatore dei gialloblù con le sue triple, nei playoff ha fatto a volte fatica per le tante attenzioni ricevuto dalla difese avversarie, ma quando contava ha messo il canestro allo scadere che di fatto ha lanciato la Tezenis nel massimo campionato.
Johnson il guerriero, con il suo atletismo ha dominato in lungo e largo sotto i tabelloni, in finale ha giocato praticamente senza una mano e con una caviglia indolenzita, ma solo la sua presenza in area ha permesso ai compagni di trovare gli spazi giusti per segnare.
Pini, in attacco non sempre preciso ed efficace, ma il suo ruolo è stato determinante nella metà campo difensiva.
Caroti, partito in sordina, bravo a prendersi il posto da titolare e poi dei playoff sempre in crescendo, sino arrivare alle tre gare di finale vinte, dove da 3 punti è stato un cecchino.
Il totem Candussi, forse a volte un po’ troppo criticato, fondamentale, soprattutto nelle gare casalinghe, grazie alla sua pericolosità da 3 punti, che ha permesso a Verona di aprire il campo, anche se spesso non serviva nemmeno perché tanto ci pensava già lui a bruciare la retina.
Casarin, Grant e Udom il trio dei ragazzi terribiliSpanghero, anche lui tornato a vestire il gialloblù a stagione in corso, bravo a sfruttare le difficoltà dei compagni pari ruolo, per poi siglare la sua grande crescita con i primi 7 punti della decisiva gara 4 di finale.
Penna, Adobah, Nonkovic, Beghini, Tommasini e Nikolic, non protagonisti sul campo, chi per infortunio, chi per giovane età e chi per scelte societarie, ma comunque importanti nel contribuire a firmare una mentalità vincente.
Giovanni Miceli