Il progetto, ideato da Cicliste per Caso, Witoor e AIDA e FIAB, si rivolge a tutte le cicliste: a quelle che già scendono per discese sterrate e dormono sotto le stelle, e anche a quelle che invece non sono ancora mai partite, ma hanno una voglia matta di sentirsi libere e mettersi alla prova. MIA è gioia, condivisione, avventura. E così è stato nei 180 km divisi in tre tappe. Alla partenza in piazza San Zeno a Verona si sono ritrovate mamme con figlie, ciclo-viaggiatrici reduci da viaggi intercontinentali, studentesse alle prese per la prima volta su distanze lunghe, socie FIAB, donne di tutte le età, dai 9 ai 75 anni.
Il percorso era interamente sulla ciclovia AIDA, il progetto FIAB che unisce le città del Nord Italia con un tracciato dal Moncenisio a Trieste quasi completamente segnalato. La prima tappa di MIA da Verona a Montorso Vicentino, venerdì 22 settembre, ha portato le cicliste lungo l’Adige fino a Zevio e poi tra i vigneti di Soave, fino all’arrivo a Villa Da Porto Barbaran a Montorso Vicentino. Sabato 22 la seconda tappa si è svolta da Montecchio Maggiore (VI) fino a Mira, con i passaggi per i centri storici di Vicenza e Padova, collegate dalla deliziosa ciclabile sull’argine del Bacchiglione, la tappa alla Ciclosteria di Stra, e l’arrivo a Mira lungo il canale del Brenta, accolte dal Sindaco Marco Dori. Domenica 24 chiusura dedicata alle ciclabili del Comune di Venezia, con la FIAB Mestre che ha guidato le partecipanti da Mira a Villa Widmann, per poi passare nel centro di Mestre e per il Bosco, rientrando per il Parco San Giuliano fino al gran finale al Forte Marghera. MIA Women Ride è stata come sempre sorprendente: si sono intrecciate storie, confidenze, sorrisi. Ogni ciclista ha incoraggiato le altre, un incrocio di generazioni diverse che ha arricchito tutte le partecipanti: erano presenti infatti due tandem con due cicliste non vedenti, e un’intera famiglia con nonna, mamma e nipote a pedalare insieme. Più che un viaggio, l’incontro di una comunità, in cui ciascuna donna ha interpretato la ride a modo proprio, cantando in salita, aspettandosi in discesa, aiutandosi reciprocamente, sempre unite e coraggiose.
Alla partenza e arrivo di ogni tappa l’accoglienza per tutte le 200 partecipanti (con presenze da Brasile e Germania), che ha previsto in programma anche momenti di ascolto e non solo legati alla bici: la presentazione dell’ultimo libro di Se ce l’ho fatta io, alias Monica Ninetti, le Ragazze in Tandem, un progetto della ciclista non vedente Giusi Parisi che sta girando l’Italia in bici assieme ad altre amiche in tandem, e la coppia di cicloviaggiatrici LesBikee.