Grande danza con Il Lago dei Cigni. Al Filarmonico la stagione artistica chiude in bellezza L’opera di Čajkovskij sarà in scena dal 15 al 31 dicembre con 6 rappresentazioni

La danza torna sul palcoscenico del Teatro Filarmonico a otto anni di distanza dall’ultimo spettacolo. Il Filarmonico così si prepara alla stagione numero 50 chiudendo in bellezza il 2024 con il ritorno della danza nel più classico dei titoli. Il Lago dei cigni di Čajkovskij, nella coreografia di Evgenij Polyakov, sarà in scena dal 15 al 31 dicembre con sei rappresentazioni e due riduzioni per scuole e famiglie. Ben otto repliche già sold-out. Il titolo, dopo un debutto in sordina nel 1877, grazie al revival di Petipa e Ivanov del 1895, si è stabilito in repertorio tra i classici più belli di tutti i tempi, con pagine sinfoniche memorabili e una tensione narrativa unica. Verona rivivrà gli indimenticabili passi a due della coreografia di Evgenij Polyakov (1943-1996): una lettura che alla magia della fiaba classica unisce realismo e approfondimento psicologico inediti. A riprenderla a Verona è Enrica Pontesilli, fondatrice dell’associazione intitolata al maestro russo naturalizzato francese, con il Ballo di Fondazione Arena coordinato da Gaetano Bouy Petrosino. Nella nuova produzione interamente firmata da Fondazione Arena, Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko saranno i protagonisti per le quattro rappresentazioni del 15, 18, 20 e 22 dicembre, alternati a Liudmila Konovalova e Victor Caixeta per le recite straordinarie del 21 e 31 dicembre. Alessandro Macario sarà in scena per tutte le repliche. La scenografia colloca la vicenda in una serie di ambienti fedeli alla sequenza di scenari di Čajkovskij che riprodurranno luoghi del cuore del pubblico e dei suoi creatori: Michele Olcese ha omaggiato Verona e il suo territorio con riferimenti a Giardino Giusti, le ville della Torre e dei Vescovi, scenari barocchi (pensati per le feste del Teatro Farnese di Parma firmati dai Bibiena, già architetti del Filarmonico), e naturalmente un lago notturno, che combina le falesie dell’alto Garda con la rocca di Malcesine. Le scene sono state realizzate interamente nei laboratori di Fondazione Arena, con un occhio di riguardo alle enormi tele dipinte sotto il coordinamento di Paolino Libralato, massimo custode di un’arte tradizionale per cui l’Italia è ancora punto di riferimento nel mondo teatrale internazionale. L’occasione vede insieme per la prima volta al Filarmonico Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, étoile e primo ballerino del Teatro alla Scala, coppia d’arte e nella vita, nei cuori di tanti fan anche per un’indimenticabile proposta di matrimonio sul palcoscenico dell’Arena. Un debutto speciale anche sul podio. L’Orchestra di Fondazione Arena sarà diretta da Vello Pähn, direttore estone poliedrico, applaudito in tutti i principali palcoscenici della danza classica d’Europa, dall’Opéra di Parigi a Vienna e Monaco, già atteso a Londra, Berlino e Milano. Lo spettacolo durerà 2 ore e 40 minuti circa, compresi tre brevi intervalli. Giovedì 12 dicembre alle 18, in Sala Filarmonica (via Roma 1), si terrà l’incontro gratuito di approfondimento con Valentina Bonelli, giornalista, scrittrice ed esperta di balletto russo.