È stata inaugurata in Gran Guardia la mostra itinerante “Dall’Italia ad Auschwitz”, iniziativa promossa dalla Fondazione Museo della Shoah in collaborazione con la Comunità Ebraica di Verona. La nostra città ospita l’ultima tappa del tour che ha attraversato sei regioni italiane e altrettante città: Palermo, Cagliari, Perugia, Casale Monferrato, Roma e Firenze.
Il progetto è stato realizzato con il supporto dell’UNAR, l’Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l’obiettivo di creare un percorso culturale per permettere a numerosi studenti e visitatori di ripercorrere le tappe della deportazione degli ebrei italiani.
La mostra “Dall’Italia ad Auschwitz”
La mostra è composta di pannelli che rappresentano le stazioni di partenza delle persone arrestate tra il 1943 e il 1944 in Italia e deportate al complesso di Auschwitz-Birkenau.
Si focalizza sulle vicende degli ebrei, compresi gli ebrei stranieri rifugiati in Italia e quelli delle isole del Dodecaneso. Inoltre, grazie a recenti indagini storiche, emerge un quadro più ampio della deportazione politica, che coinvolse principalmente donne residenti nel Litorale Adriatico, e che include anche un piccolo numero di cittadini e cittadine rom fino ad oggi poco conosciuto.
Il commento
“Il lavoro sulla Memoria è fondamentale, e dobbiamo collaborare con tutti i soggetti coinvolti per realizzare progetti significativi – ha sottolineato l’assessore alla Memoria e alle Politiche giovanili -. Oggi viviamo spesso in un’epoca incline a dimenticare il passato, ma in questo modo perdiamo di vista la complessità del presente.
Ricordare è essenziale; come Amministrazione, stiamo investendo molto nel Giorno della Memoria, coinvolgendo le scuole, come dimostra il recente viaggio al campo di concentramento di Mauthausen. Grazie al supporto delle associazioni, stiamo sviluppando numerose attività sul territorio per far conoscere il ruolo della nostra città.
Ogni giorno attraversiamo luoghi che hanno avuto un ruolo importante in queste pagine di storia, ed è nostro compito approfondire le tematiche che hanno portato i nostri nonni a costruire l’Europa di oggi. Tutto ciò è fondamentale per ritrovare il senso di una vita civile, democratica e libera per tutti”.