A Verona sono diverse le piazze importanti e belle per la presenza di palazzi storici che ne formano il perimetro.
Piazza Bra è tra le più importanti piazze veronesi, è costituita sui vari lati dall’Arena da Palazzo Barbieri, dalla Gran Guardia e dal cosiddetto Liston, la passeggiata lungo i bei palazzi veneziani che prosegue idealmente via Mazzini, la via dello shopping di Verona.
La Gran Guardia oggi utilizzata spesso per grandi mostre, convegni, concerti… è un palazzo che fu disegnato dall’architetto Domenico Curtoni, allievo del Sanmicheli, per dare alla città un luogo dove poter passare in rivista le truppe nei giorni di pioggia.
L’edificio prese il nome dalla sua posizione. Si trova infatti a un’estremità di piazza Bra, il grande slargo antistante l’Arena e chiuso dalle mura trecentesche che vennero inglobate nella fabbrica, di “guardia” appunto, all’anfiteatro romano.
L’area di fronte all’Arena era diventata ormai discarica di materiale di ogni genere, in particolare lapideo, avanzato da varie fabbriche cittadine. La necessità di ridare un ordine a quest’area portò alla decisione di dar vita al grandioso progetto. Ripulita la piazza dall'”immondizia”, l’ingresso del palazzo si ritrovò più alto di quasi due metri e ciò portò alla necessità di costruire la grande scalinata.
Furbescamente si propose di costruire la struttura a ridosso delle mura della Cittadella così da avere un lato già completo e ridurre i costi.
I lavori continuarono anche sotto la direzione del nuovo capitano Girolamo Corner sino al 1614 ma poi si fermarono.
Solamente nel 1808 si cominciò a parlare di riprendere i lavori, con l’intercessione del viceré del Regno d’Italia, infatti, la proprietà dell’edificio passò al Comune di Verona, con la condizione che lo completasse in tre anni e divenisse sede dell’Amministrazione cittadina. L’incarico di dirigere i lavori venne affidato all’ingegnere Giuseppe Barbieri che trovò anche i fondi con cui finanziare l’opera, tuttavia il cantiere venne ultimato solo quando ormai la città era passata sotto il dominio dell’Impero austriaco.
Oltre al completamento del piano nobile e il consolidamento della facciata, durante questa fase di lavori fu pure realizzato il monumentale scalone che conduce agli ambienti del piano superiore. I lavori, quasi ultimati, furono però presto interrotti temporaneamente a partire dal 1848, a causa della prima guerra d’Indipendenza italiana per cui l’edificio venne occupato dai militari asburgici.
Si penso’ spesso che il progettista del palazzo fosse Michele Sanmicheli architetto veronese
Lo storico Giovambattista Da Persico fece presente che la morte del progettista era di molto precedente all’inizio della fabbrica e che, inoltre, il disegno della facciata aveva alcune irregolarità che non potevano ricondurre a lui la paternità dell’opera.
Lo storico avanzò invece il nome dell’architetto Domenico Curtoni, accettato anche dalla critica più recente come probabile progettista.
Curtoni realizzò anche il progetto del Teatro Filarmonico che dono’ nuovo assetto all’invaso della Bra.
L’architetto veronese non poteva non tenere conto, nel disegno del palazzo, del dialogo che sarebbe emerso tra la Gran Guardia e l’imponente mole dell’Arena di Verona per cui elaborò un progetto che andava ad equilibrare il peso dell’anfiteatro romano, pur utilizzando un diverso linguaggio.