Dal 26 al 29 settembre, ogni sera, la Chiesa di San Pietro in Monastero ospita la rassegna cinematografica “Gli stati dell’acqua”, a cura di Diplomart e Bridge Film Festival, grazie al supporto di Urbs Picta e Fondazione Cariverona. Si tratta di quattro serate di incontri e proiezioni sul tema dell’acqua, dal punto di vista poetico e ambientale. «‘Non è possibile entrare due volte nello stesso fiume’, scriveva Eraclito, raccontando la sua idea del divenire attraverso un esempio fatto d’acqua» recita la presentazione. «Normalmente, consideriamo l’acqua nello stato che ci è più familiare, quello liquido. Eppure parlare di acqua oggi, e dell’acqua di domani, significa parlare di tutti gli stati dell’acqua: dei ghiacciai che si sciolgono; di vapore, senza il quale vivremmo in un mondo distopico. Significa anche riflettere sul “punto triplo”, in cui i tre stati coesistono, per cercare di capire come la nostra società sia in continua metamorfosi, a livello locale e mondiale, sotto la spinta di agenti esterni». Un incontro speciale, giovedì 26 settembre alle 20:30, inaugura la rassegna: il regista Franco Piavoli, 91 anni, presenta il suo lungometraggio d’esordio “Il pianeta azzurro”, che osserva con sguardo ammaliato il ciclo della vita, dove uomo e natura si intrecciano. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1982, il film fu definito da Andrej Tarkovskij “un poema, un viaggio, un concerto sulla natura, l’universo, la vita”. Dopo lo stato liquido, si passa venerdì 27 settembre, sempre ore 20:30, allo stato solido: lo scioglimento dei ghiacciai rischia di rappresentare l’acqua di domani. Lo spiega il bellissimo documentario di Lars Ostenfeld “Into the Ice”, presentato in anteprima a Vision du Reèl 2022. La serata sarà introdotta dal professore di Fisica dell’atmosfera Dino Zardi. Sabato 28 settembre è la volta dello stato gassoso, su cui riflettere grazie la distopia del film di animazione “White Plastic Sky” di Sarolta Szabó e Tibor Bánóczki, presentato alla Berlinale nel 2023. Qui la Terra è un’irriconoscibile distesa arida e la vita rimasta è possibile grazie al sacrificio della società. Chiude la rassegna, domenica 29 settembre ore 20:30, l’introduzione della professoressa di Geografia Emanuela Gamberoni sul tema dei migranti ambientali e poi il docufilm di Angelos Rallis, premiato al Giffoni Film Festival come miglior documentario, “Afrìn nel mondo sommerso”, dove una ragazzina è costretta a fuggire dal suo villaggio in Bangladesh a causa delle continue inondazioni. Le proiezioni sono a ingresso gratuito previa iscrizione sulla pagina Eventbrite di Fondazione Cariverona. Inoltre, ogni sera prima delle proiezione sarà possibile visitare la mostra “Panta Rei” in Via Achille Forti 3/A.