Le calamità naturali, come il tragico terremoto di magnitudo 7.9 che ha duramente colpito la Turchia, al confine con la Siria, sono eventi che superano l’ambito della “normale” esperienza di vita, ma direi anche di “normale” immaginazione e che quindi, da un punto di vista psico-emotivo, rappresentano traumi tali da indurre stress in chiunque li abbia sperimentati. Ma in primis, cosa intendiamo con il termine trauma? Un trauma psicologico è un’intensa reazione d’impotenza e di paura, conseguente all’essere stati coinvolti in un evento che ha implicato morte, minaccia di morte, lesioni e rischio di conservare un’integrità fisica propria o altrui. E’ tristemente noto, che l’esposizione a eventi avversi, a maggior ragione se di tale entità, può provocare una vasta gamma di reazioni psicopatologiche, che possono manifestarsi nell’immediato o a distanza di tempo. Sintomi come stati d’ansia e attacchi di panico possono evidenziare un trauma psicologico acuto, che in questo caso si manifesta immediatamente, definendo un Disturbo Acuto da Stress. Altre volte i segni emotivi di un trauma si possono manifestare a distanza, di settimane o addirittura di mesi, e in questo caso si parla di Disturbo Post Traumatico da Stress. Dal punto di vista psicologico, le due categorie più a rischio di sviluppare sintomatologie psicologiche sono, anche le più fragili, i bambini e gli anziani, ma certamente donne e uomini non sono affatto esenti da tali sofferenze. L’intervento precoce ai sopravvissuti a un simile trauma, dovrebbe essere quindi uno degli obiettivi primari nell’ambito di un programma di Salute Pubblica. In quanto, il poter attuare una terapia di sostegno immediata, può oltre che contenere tali problematicità nel breve raggio, può concorrere a evitare che nel corso degli anni si instaurino patologie psichiatriche o psicosomatiche di diversa tipologia, dalle cardiovascolari, alle immunitarie, dalle gastroenteriche alle nervose e metaboliche. La Psicologia dell’emergenza è il settore della Psicologia che si occupa di intervenire immediatamente e direttamente sul luogo in situazioni di calamità. Lo Psicologo d’emergenza, formato a operare nel difficile contesto del “qui ed ora”, è un professionista specializzato ad intervenire in questi casi il cui obiettivo è aiutare a iniziare a elaborare una tragedia e a “incanalare” le emozioni, nel modo più “sano” possibile, per far sì che le stesse non continuino a presentarsi, in maniera disturbante, nelle menti dei sopravvissuti con continue rievocazioni dell’evento attraverso ricordi, sogni o sensazioni corporee. Uno degli strumenti della sua “cassetta degli attrezzi” del pronto intervento psicologico possono essere gli interventi di gruppo, che si pongono solitamente il prezioso obiettivo di permettere alle persone coinvolte, di iniziare a rielaborare brevemente e collettivamente il significato dell’evento stesso.
Sara Rosa, psicologa e psicoterapueta