Gli effetti peggiori attesi in autunno. Le preoccupazioni dell’assemblea di ConfagricolturaVerona Ferrarese: “Siamo soli, il governo è latitante sugli aiuti necessari alle aziende”

Il calo dei contagi da Covid sta portando tutti a un graduale ritorno alla normalità, ma l’impatto del confinamento in casa e la paura di un’imminente paura economica sembrano aver modificato gli stili di vita. E si teme l’impatto della crisi economica sulla capacità di spesa delle famiglie, i cui effetti peggiori sono attesi dall’autunno, in primis cassa integrazione e licenziamenti dopo il 31 agosto. Oltre ai contraccolpi sui flussi d’esportazione, dato che secondo il Fmi (Fondo monetario internazionale) il commercio globale nel 2020 incasserà una contrazione del 11,9 per cento. Sono i timori emersi dall’assemblea di Confagricoltura Verona, che si è svolta ieri, incentrata sugli scenari post Covid. Come sarà possibile una ripresa per i settori dell’agroalimentare che hanno sofferto durante l’emergenza? “L’emergenza Coronavirus ha messo in discussione molte cose che sembravano assodate” – ha detto Paolo Ferrarese, presidente di Confagricoltura Verona. “Ci manca un importante alleato in questo momento, che è il governo, finora latitante non solo sui sostegni necessari alle aziende, ma anche su molte delle richieste avanzate dalla nostra organizzazione agricola, dalle misure di sostegno ai voucher”. Silvia Marchetti, funzionario di Confagricoltura Veneto, ha presentato il report “I numeri dell’agroalimentare dal 28 febbraio ad aprile 2020” con un’elaborazione dei dati di Ismea dei mesi che vanno dal lockdown alle prime riaperture dei decreti Conte. Ospiti dell’assemblea l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan e l’europarlamentare Sergio Berlato. L’assemblea si è aperta con la consegna delle riconoscenze e l’aggiornamento dell’Albo d’Oro di Confagricoltura Verona. Il riconoscimento 2020 è stato assegnato a Mario Pezzotti, ordinario di Biotecnologie dell’Università di Verona, per le sue ricerche sulle tecniche per accrescere la capacità di resistenza alle malattie delle piante e la sua capacità di divulgazione. Per i giovani è stato premiato Matteo Scandola, per le innovazioni introdotte nella sua azienda agricola di piccoli frutti sia nelle varietà che nella raccolta e nella lavorazione.