Gli applausi sono tutti per Perilli. Un punto nonostante le note dolenti dell’attacco All’esordio assoluto in serie A ha preso possesso della porta senza mostrare timori

hellas stadio udali Ph Renzo Udali©

La sfida contro lo Spezia rappresentava un punto di snodo focale sulla via della salvezza. In caso di sconfitta la situazione avrebbe assunto contorni drammatici mentre un successo avrebbe consentito ai gialloblù di appaiare in classifica proprio la formazione ligure, al momento diretta concorrente nella lotta per non retrocedere. Alla fine ne è scaturito un pareggio senza reti che ha accontentato alcuni e scontentato altri. Andando a leggere tra le pieghe della partita, tuttavia, si possono individuare le chiavi di lettura di una contesa che alla conta dei fatti ha lasciato tutto come prima.

PREGI E DIFETTI

Uno dei meriti della squadra di Zaffaroni è stato quello di aver approcciato l’incontro con il giusto atteggiamento mentale, adattandosi con grande spirito di sacrificio ad alcuni imprevisti che hanno scombinato le carte in tavola. Il plauso principale è per Perilli, chiamato all’ultimo a sostituire Montipò, fermato da un attacco febbrile. L’ex portiere del Brescia, all’esordio assoluto in serie A, ha preso possesso della propria porta senza mostrare alcun timore, riuscendo a terminare imbattuto la partita. Un grande aiuto gli è stato fornito dal palo sulla conclusione di Nzola mentre nel finale sono stati i suoi guantoni a deviare un’insidiosa conclusione di Amian. Meritevole di nota, però, è stata tutta la squadra che, privata di Ngonge e Duda, i due gialloblù che dalla ripresa del campionato hanno contribuito forse più di altri al cambio di marcia messo in atto dal Verona, ha saputo interpretare quasi alla perfezione le diverse fasi della partita.

Le noti dolenti, invece, arrivano ancora una volta dall’attacco. La difficoltà realizzativa è il tallone d’Achille di questa sfortunata stagione dove nell’arco delle diverse settimane il continuo variare degli interpreti non è riuscito ancora a cambiare l’esito finale. I gialloblù non vanno in gol da ben tre partite. L’ultimo a segnare è stato Ngonge, autore della rete che ha regalato la vittoria sulla Salernitana. Se contro la Fiorentina il bersaglio delle critiche era stato Lasagna, nella sfida con lo Spezia a finire nell’occhio del ciclone è stato Kallon, che ha gettato alle ortiche due chiare occasioni, una delle due in maniera decisamente clamorosa. Il giovane attaccante della Sierra Leone, però, è stato difeso a spada tratta da Sogliano, che al triplice fischio finale ha esortato i tifosi – anche in Liguria presenti in massa – a non abbandonare la squadra. Secondo il diesse gialloblù mancano ancora tredici partite e il futuro non è già scritto in anticipo. Probabilmente, potrebbe anche avere ragione.
In fin dei conti, comunque, siamo convinti che l’importante fosse non perdere. Ecco perché il pareggio finale deve essere accolto con moderata soddisfazione. Ora, però, arrivano due sfide – con Monza in casa e Sampdoria in trasferta – dove si dovrà fare qualcosa in più dell’accontentarsi. Per vincere, però, serve fare gol. Perché se non segni, non vinci.

Enrico Brigi