La grave siccità che, come sta accadendo con sempre maggior frequenza, sta limitando le produzioni agricole, sta riportando l’attenzione dei media sul settore primario, dal quale dipende gran parte delle nostre sicurezze, non solo alimentari.
L’intero settore sta soffrendo una forte crisi legata oltre che alle avversità climatiche, al vertiginoso aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, che stanno portando la produzione agricola ai limiti della sostenibilità economica.
Un quadro che potrebbe essere ancora più drammatico, se non fosse per l’impegno e l’abnegazione con cui le imprese agromeccaniche stanno cercando di superare le mille difficoltà del momento, comprese quelle ingenerate dalla lentezza della pubblica amministrazione.
“Gli agromeccanici sono abituati a gestire l’emergenza – lamenta il presidente di Caiagromec, Gianni Dalla Bernardina – ma vorremmo maggiore ascolto da parte delle istituzioni, a partire dal PNRR fino alla declinazione nazionale dei contributi comunitari”.
“Un esempio di questa scarsa attenzione si vede anche dai particolari – osserva il vice presidente vicario Gianluca Ravizza – dai ritardi nel rilascio dei permessi di circolazione all’incapacità di rispondere alle istanze delle imprese, in una fase in cui tutti sono chiamati a fare del loro meglio”.
La campagna di raccolta dei prodotti agricoli, da poco iniziata, è gestita per quasi il 90% dalle imprese agromeccaniche, conclude Dalla Bernardina, ma le attenzioni sono rivolte solo ai titolari del prodotto dimenticandosi di chi di fatto lo ha realizzato, sostenendo un rischio che nessuno è disposto a coprire.