Giornali e Nordest, luglio di fuoco. Grandi manovre nell’informazione locale A Marchi entro breve le testate ex Finegil. Athesis cambia grafica, formati e vuole Mantova

Dal mondo degli aeroporti a quello dell’editoria, Verona deve fare sempre i conti con Enrico Marchi, patron di Save e della banca Finint che guida ora anche “Nord Est Multimedia srl”, con sede in via Alfieri 1 a Conegliano, l’indirizzo della Banca Finanziaria Internazionale (Finint). Secondo quanto riportato da Lettera43, entro luglio l’operazione di acquisto delle testate ex Finegil del gruppo Gedi da parte della cordata di imprenditori del Nordest guidata da Marchi sarà completata. Un cambio completo di proprietà e di prospettiva nel panorama dell’informazione locale che si interconnette con il polo televisivo Videomedia che ha TeleChiara 3 e Tva Vicenza, polo controllato da Confindustria Vicenza. Il prezzo secondo quanto raccolto da Lettera 43 sarebbe tra i 38 e i 40 milioni. Un’operazione che va concludersi in un luglio di fuoco per l’informazione locale visto che a Verona il gruppo Athesis risponde dal primo del mese con il rinnovo della grafica e dei formati di Giornale di Vicenza, L’Arena e Bresciaoggi che verranno stampati a Erbusco dopo la chiusura del centro stampa di proprietà a Caselle. Nel frattempo Athesis punta, con una manifestazione ufficiale di interesse, all’acquisto della Gazzetta di Mantova, sempre del Gruppo Gedi, che Marchi non aveva voluto. L’acquisto della Gazzetta, se andrà in porto, prevede anche l’immobile di proprietà dove lavora la redazione e un capannone. L’esborso, secondo indiscrezioni, dovrebbe aggirarsi tra i 15 e i 18 milioni di euro. Ma in queste ore la cordata di imprenditori veneti che fa capo a Enrico Marchi ha completato la due diligence dei bilanci delle testate, e si sta già lavorando alle cessioni dei rami d’azienda e a ridefinire i vari contratti di service. Salvo sorprese dell’ultima ora, entro la fine di luglio il passaggio dei giornali ex Finegil ora di proprietà della Exor di John Elkann sarà cosa fatta. Per Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia, La Tribuna di Treviso, il Corriere delle Alpi di Belluno, Il Messaggero Veneto di Udine e Il Piccolo di Trieste si volta dunque pagina. Nulla trapela sul management che gestirà una struttura così diversificata se non che potrebbe esserci un direttore unico con vicedirettori per ciascuna testata. Il piano editoriale sarebbe aperto alla massima innovazione digitale, punto debole della stampa locale. L’intenzione di Marchi è quella di prendere manager di primissimo livello con esperienza nel settore. Una forte iniziativa di aggregazione che si porta dietro, quasi per inerzia, anche l’aggregazione delle varie Confindustrie del Triveneto: la presidente di Vicenza è già nel board della Nordest Multimedia di Marchi.