“Sapevi che c’era, anche se non aveva bisogno di dirtelo, di ricordartelo. Non parlava molto, anzi. Ma quando serviva aveva sempre le parole giuste”. Brillano gli occhi a Gigi Sacchetti, mentre racconta il “suo” Bagnoli. “Grande allenatore, grandissimo uomo. Noi venivamo quasi tutti da esperienze non felicissime, si diceva che il Verona avesse preso gli “scarti” delle grandi. Solo lui poteva creare il gruppo e dare a tutti le motivazioni che servivano. Ma lo faceva senza bisogno di alzare la voce, lui indicava la strada, con l’esempio, noi lo seguivamo, ci veniva spontaneo”.
Un successo che viene da lontano, ma che non ha segreti. “In realtà, quello era un gruppo forte, fatto da giocatori forti, ma prima ancora da ragazzi in gamba. Poi, quando arrivarono Briegel ed Elkjaer, il gruppo si completò in maniera naturale. Ma erano già alcuni anni che Bagnoli stava lavorando a costruire quelle favola”.