Quanti veronesi sanno che il giardino di piazza Indipendenza era il giardino privato degli Scaligeri, da Alberto I della Scala a Cangrande e Casignorio? E che la Serenissima Repubblica di Venezia lo trasformò nel XV secolo da proprietà privata signorile a pertinenza governativa? E che nel 1801 i francesi lo destinarono in proprietà all’Accademia di Agricoltura finché, qualche anno dopo, un professore di Botanica e Agraria, Ciro Pollini, non lo trasformò in Orto Botanico con oltre 2400 specie di piante? Pochi. Anzi, pochissimi. Alla lacuna ha posto fine il progetto “Il Giardino didattico”, realizzato dal Rotary Club Verona Sud Michele Sanmicheli in collaborazione con gli Angeli del Bello e con il sostegno del Comune di Verona, degli altri Rotary della provincia e del Distretto Rotary 2060. “Si tratta di un progetto che si articola in tre fasi e che da settembre coinvolgerà anche le scuole cittadine interessate” spiega il presidente del Rotary, avvocato Stefano Dindo, che insieme al presidente della prima Circoscrizione Lorenzo Dalai e al coordinatore dei volontari degli Angeli del Bello, architetto Aldo Allegretto, ha presentato l’iniziativa.La prima fase ha riguardato la realizzazione del software che gestisce otto QR-code posizionati nel giardino, che offrono ai visitatori notizie storiche e informazioni sulla flora e sulla fauna del giardino, con corredo di fotografie e mappe. Una bacheca posta all’ingresso fornisce tutte le informazioni per l’uso dei QR-code. Inoltre sono stati posizionati altri quattro QR-code nascosti nel giardino, ciascuno relativo ad un animaletto, per offrire ai bambini la possibilità di una divertente e istruttiva caccia al tesoro. Le altre fasi del progetto prevedono, alla riapertura delle scuole, un’attività formativa degli insegnanti che decideranno di aderire all’iniziativa. Le informazioni ricevute potranno così essere trasferite agli alunni, impegnati in una successiva visita al giardino didattico. “L’investimento globale di questo progetto è di 20 mila euro” aggiunge l’avvocato Dindo “e riguarda il mantenimento per quattro anni del software dedicato alle postazioni QR-code, un coinvolgimento delle scuole per offrire ai ragazzi la conoscenza della storia di una parte importante della loro città, al fine di favorirne il senso di appartenenza e di coesione. Infine, i volontari degli Angeli del Bello, in collaborazione con Amia e ufficio Giardini del Comune, si prenderanno in carico la cura e la manutenzione del verde. Questo progetto ci sembra un esempio riuscito della collaborazione pubblico-privato: se si crea la sinergia, le cose si possono fare. E, altro aspetto importante, si riesce a mantenerle nel tempo”.
Rossella Lazzarini