Gender fluid e identità non binarie Come non sentirsi legati alle categorie convenzionali di genere maschio o femmina

Essere gender fluid implica non sentirsi legati alle categorie convenzionali di genere, come maschio o femmina.
E’ una definizione che rientra nel grande ombrello delle identità non binarie. Le persone gender fluid si caratterizzano per un’identità di genere variabile.
Secondo la prospettiva scientifica, la fluidità di genere si situa all’interno dello spettro di genere e si differenzia dalle identità fisse o statiche. La gender theory sostiene che il genere non sia un tratto biologico, ma un costrutto formato da fattori sociali, culturali e psicologici.
La nostra Società appare sempre più fluida, anche se le statistiche riguardanti le persone gender fluid sono limitate, poiché la fluidità è il più delle volte inclusa nelle macrocategorie di persone non binarie o transgender.
Nei sondaggi che esplorano le identità di genere, non tradizionali, il numero di persone che si identificano come gender fluid risulta essere comunque in crescita. In particolare, tale dato, sembra riguardare i più giovani, i cosiddetti “Millennial” ragazzi nati tra il 1981 e 1996 e gli appartenenti alla “Generazione Z” ragazzi nati dopo 1997. Da un recente sondaggio effettuato da “YouGov” è emerso che il 43% di un campione composto da 1.600 ragazzi, di età compresa tra i 18 e i 24 anni, ha dichiarato di identificarsi in un genere fluido.
Tale aspetto sembra essere correlato al fatto che i ragazzi mostrano una maggiore accettazione delle identità di genere non classiche e una maggior propensione a identificarvisi. Per alcuni giovani, la fluidità di genere può essere un modo per esplorare il genere prima di approdare a una identità di genere stabile, per altri può continuare indefinitamente come esperienza di vita.
I ragazzi di oggi dispongono inoltre di più possibilità per esprimere quello che un tempo non era nemmeno codificato e poteva rimanere solo una sensazione intima e personale.
Le persone gender fluid di base sono sempre esistite ma in precedenza non avevano l’opportunità di condividere i loro vissuti, né di venire allo scoperto, in quanto si trattava di un tema tabù e per questo erano costrette a negare la propria identità.
Il fatto di avere oggi la possibilità di esternare ciò che si sente ha un grande valore, ma non significa comunque essere immuni dall’attraversare delle difficoltà. Lo dimostra il fatto che un numero crescente di ragazzi, che si percepisce gender fluid, si rivolge allo Psicologo. L’interrogarsi sulla propria identità non è un aspetto privo di conflitti interiori e può accompagnarsi a un disagio psicologico che necessita supporto.
I soggetti con un’identificazione non binaria possono inoltre manifestare maggiori vulnerabilità a problemi psicologici rispetto alle persone con identità binaria questo perché, non conformandosi alle aspettative di un contesto sociale che prevede un binarismo di genere, provano maggiori difficoltà nel relazionarsi e sono sottoposti a un maggiore stress (de Graaf et al., 2021).

Sara Rosa, psicologa e psicoterapeuta