Il Comitato Esecutivo per le Emergenze di Sanità Pubblica si è riunito domenica mattina nella forma “ristretta” dell’Ulss 9 Scaligera, per un aggiornamento sulla situazione che ha visto nel Comune di Torri del Benaco l’insorgenza di numerosi casi di gastroenterite (norovirus).
Erano presenti il direttore generale dell’Ulss 9, la dottoressa Patrizia Benini; il direttore sanitario, la dottoressa Denise Signorelli; il direttore Dipartimento di Prevenzione, il dottor Fabrizio Cestaro; il Sostituto Direttore SISP, il dottor Salvatore Falcone; il responsabile UOS Malattie Infettive, il dottor Francesco Marchiori; il direttore FF SIAN, la dottoressa Elisa Finco; e il dirigente medico Sian, la dottoressa Mara Baldissera.
Costantemente in contatto con la direzione dell’Ulss 9, oltre al sindaco del Comune di Torri Stefano Nicotra, anche il direttore del Dipartimento Prevenzione della Regione Veneto, la dottoressa Francesca Russo, così come ARPAV, Istituto Zooprofilattico e il gestore dell’acquedotto AGS.
Norovirus a Torr del Benaco: oltre 1.000 persone colpite
Il Comune di Torri del Benaco è stato colpito dal norovirus: sono tantissimi i cittadini e i turisti che hanno accusato sintomi gastrointestinali da venerdì scorso ad oggi. Nel frattempo arriva la conferma di tracce di norovirus presenti nella rete idrica cittadina.
Dall’azienda sanitaria spiegano che il comitato ha analizzato il quadro delle azioni già intraprese, valutandone altre eventuali da attuare e da raccomandare. I test hanno individuato la presenza di norovirus in alcuni dei campioni prelevati venerdì dalla rete idrica dai tecnici del SIAN Ulss 9.
Da sabato, il SUEM 118 ha potenziato la rete dell’emergenza-urgenza con altri due mezzi dedicati, per rispondere al meglio alle richieste della popolazione. Gli accessi ai Pronto soccorso della zona permangono contenuti e tutti gli utenti sono stati rinviati a domicilio senza necessità di ricovero.
Norovirus: come proteggersi
È stata riconfermata dunque la necessità di osservare le norme igienico sanitarie contenute nel “decalogo” diffuso sabato.
In particolare, viene invitato chi ha sintomi a evitare contatti diretti con altre persone fino ad almeno tre giorni dopo la guarigione. Parimenti, le norme richiamate devono essere rispettate per la preparazione e il contatto con cibi e bevande. Massima attenzione va riposta nella pulizia dei servizi igienici, per prevenire il contagio, raccomandando agli addetti di agire come già indicato nel citato “decalogo”.
In corso di malattia, di per sé non pericolosa e autorisolutiva in pochi giorni, è importante bere liquidi per evitare la disidratazione. Una maggiore attenzione è richiesta invece agli anziani e alle persone immunodepresse.