Gasolio adulterato, maxi-sequestro Ipotizzata la frode in commercio e l’evasione delle accise. Indagine dopo un prelievo

I Finanzieri del Comando Provinciale di Verona, con il coordinamento della Procura della Repubblica scaligera, hanno sequestrato circa 20.000 litri di gasolio nei confronti di una società di capitali, che gestisce vari distributori stradali operanti su tutto il territorio nazionale.
Le attività sono state avviate dopo che un prelevamento di campione di gasolio aveva presentato standard qualitativi non in linea con le norme di commercializzazione.
La normativa UNI EN ISO 590:2017 prevede, infatti, anche a garanzia del corretto funzionamento dei motori delle autovetture, un punto di infiammabilità minimo [si tratta della temperatura più bassa alla quale si formano vapori in quantità tale da consentire la combustione in presenza di ossigeno (aria) e di un innesco] che, nel caso di specie, risultava non rispettato (il limite minimo è pari ad almeno 55 °C, mentre il gasolio prelevato per i controlli qualitativi presentava un valore di 46 °C). Tale circostanza era principalmente dovuta alla presenza di altri prodotti che, miscelati al gasolio, abbassavano la capacità di combustione del carburante venduto agli automobilisti.
Due, pertanto, le ipotesi penalmente perseguibili: la vendita di un prodotto non conforme a precise discipline di commercializzazione – che induceva il pubblico ministero ad ipotizzare la “frode in commercio” – e l’ “evasione alle accise”, conseguente alle operazioni di miscelazione di prodotti non autorizzate mediante l’aggiunta di quantitativi di kerosene (prodotto soggetto ad accisa ma con imposizione inferiore o addirittura esente rispetto al gasolio).
I Finanzieri, quindi, hanno apposto i sigilli alle pompe di erogazione e ai serbatoi contenenti il carburante irregolare, denunciando l’amministratore della società.
Come prevede la legge il carburante sequestrato è finito ai Vigili del Fuoco di Verona.