Cancelli aperti da sabato scorso, limite di diecimila visitatori al giorno, possibilità di prenotare online, divertimento all’aria aperta e in sicurezza. Gardaland ha inaugurato la nuova stagione. La scuola, invece, ha chiuso i battenti a inizio marzo senza la minima intenzione di riaprire prima di metà settembre. Il governo, poi, si appresta a prolungare fino a fine anno il telelavoro per i dipendenti pubblici. E ancora: ci si può ammassare al bar a vedere la partita ma lo Stato ha vietato l’accesso allo stadio. Da una parte il genio privato, l’imprenditoria che con lungimiranza ha preparato la ripartenza ai tempi del Covid. Dall’altra l’elefantiaca macchina italica in balìa dell’inerzia e dell’improvvisazione. Lo storico motto di Gardaland è “Libera le tue emozioni!”, e così è stato. I bambini sono tornati a ridere spensierati. Non solo loro, ma pure gli adolescenti e i genitori, dato che ormai ci sono anche attrazioni pensate esclusivamente per i grandi. Anni fa, nel parco divertimenti più celebre d’Italia (e non solo), risuonava una musichetta: “ll sogno di un bambino è andare a Gardaland”. La si sentiva spesso a bordo del mitico trenino. Aldo Maria Vigevani, amministratore delegato del parco, ha sottolineato che quest’anno la parola d’ordine sarà “divertimento in sicurezza”. “Gardaland” ha aggiunto “rimane un luogo sicuro, un aggregatore di affettività dove trascorrere il tempo in allegria con le persone che si amano”. Sanificazioni degli spazi, mascherina quando serve, e risate. Vita, insomma. I protocolli a cui sono sottoposte le attrazioni e il personale sono rigidi. Anche i visitatori, ovviamente, devono sottostare a delle linee guide (indicate con cartelli e bollini colorati), ma il clima che si respira è quello di festa. Finalmente. La capienza è ridotta, diecimila persone sono poche per gli standard. E però la proprietà ha fatto il massimo per ripartire il prima possibile rispettando le regole. Sulle giostre sì, in classe no. Viva Gardaland! Gli altri restino pure dietro la lavagna.
Alessandro Gonzato