Gamba, passione e rispetto del territorio – Stefania Tessari L’azienda agricola inizia la sua attività nel 2003 per volere dei tre fratelli Aldrighetti

Sono passati diciannove anni da quando Giovanni, Giuseppe e Martino Aldrighetti decidono di plasmare un sogno, attribuendogli concretezza. È così che è nata l’Azienda Agricola Gamba, situata nel cuore della Valpolicella Classica. I 15 ettari di vigneti poggiano sulle colline di Marano, ad una altitudine di circa 300 metri s.l.m. in tempi più recenti, i tre fratelli, amanti dei Rossi corposi e strutturati della loro Terra, ha sperimentato una novità: affascinati dalle bollicine prodotte in alta quota, decidono di trasformare un’idea in sfida e di realizzare uno Spumante Metodo Classico, con le uve della Valpolicella. Ecco le parole di Martino Aldrighetti, titolare, cantiniere ed enologo dell’azienda. Il racconto della storia dell’azienda: quando è nata e per iniziativa di chi? Azienda Agricola Gamba inizia la sua attività nel 2003, dal desiderio di dar forma ad un sogno dei tre fratelli Aldrighetti: Giovanni, Giuseppe ed io. Abbiamo iniziato così a vinificare i frutti del nostro vigneto, creando la nostra etichetta: “Gamba”, soprannome storico di famiglia, d’obbligo, vista la nostra altezza. Cosa è possibile trovare nei vostri vini? Vengono prodotti uve di elevata qualità, da cui si ricavano vini con caratteristiche inimitabili. Il merito è della peculiarità del territorio, ma anche della professionalità che, come famiglia, abbiamo cercato di sviluppare e affinare negli anni. Mi descriverebbe il vino maggiormente rappresentativo della vostra azienda? Il vino che più ci rappresenta è l’Amarone della Valpolicella Classico Docg, prodotto dal vigneto Campedel, cru Aziendale. Si tratta di un vino strutturato, corposo ma allo stesso tempo dotato di una bella bevibilità, grazie all’acidità da dove provengono le uve. Quali sono gli elementi che vi contraddistinguono? Ci dedichiamo alla coltivazione della vite producendo vini di grande personalità con un forte legame al territorio. Ciò che spicca, oggi, è il percorso “green” che abbiamo intrapreso. Mi riferisco a certificazioni biologiche e all’utilizzo di energia pulita. Ci stiamo, inoltre, dedicando alla creazione di un nuovo vino, originale ed unico: lo Spumante Metodo Classico, prodotto con vitigni autoctoni, nello specifico Corvina, Corvinone, Rondinella, vinificati in bianco. Qual è stata la genesi di questo vino? Eravamo consapevoli del potenziale dei nostri vigneti. Abbiamo, quindi, studiato ed imparato ogni passaggio necessario alla produzione di un vino così affascinante, ma complesso. Nel 2017, abbiamo raccolto le uve Corvina, Corvinone e Rondinella, in anticipo rispetto alla tradizionale vendemmia delle uve destinate all’Amarone. Fondamentale nella buona riuscita è l’acidità, e la posizione strategica dei nuovi vigneti di Fumane posti ad una considerevole altitudine di 625 metri s.l.m. Abbiamo inaugurato così, ad ottobre 2020, il primo originale Spumante Metodo Classico “Seiduecinque”, Millesimato 2017, 24 mesi sui lieviti. Avete in mente progetti per il futuro? Cosa vi augurate? Prima di tutto, vogliamo continuare a mantenere alta e, se possibile, accrescere la qualità dei vini. In aggiunta a questo, desideriamo investire sull’ospitalità per i turisti in modo da offrire un’esperienza unica alla scoperta del territorio e dei nostri vini. Infine, vorremmo sperimentare il metodo classico con un maggior riposo sui lieviti. Trasversale a questi obiettivi, vi è la mission di rimanere fedeli alle radici della famiglia e del territorio. Tre elementi per descrivere la filosofia dell’azienda? Scelgo con convinzione queste tre parole: passione, qualità e rispetto del territorio.