Galileo scrisse oroscopi per vivere Ogni giorno migliaia di persone consultano gli astri, com’è sempre successo nella storia

Ogni giorno, centinaia di migliaia di persone consultano l’oroscopo sul giornale o su internet, convinti di leggervi previsioni o indicazioni, solitamente ben scandite, d’effetto e sufficientemente generiche da essere, in qualche modo, sempre vere. Che questo accada oggi, dopo la lunga onda di razionalismo che ha investito il pensiero scientifico e comune a partire dal Settecento, può destare perplessità.
Al di là di ogni possibile, e fondata, spiegazione di natura antropologica che metta in evidenza la necessità intrinseca dell’essere umano a relegare il controllo di ciò che non rientra in suo potere o che gli desta preoccupazione a un ambito superiore e solo lontanamente interpretabile, è interessante osservare che, per la verità, l’astrologia non è sempre stata un’arte apparentemente sistematica ma dal contenuto vuoto.
Nell’età moderna, persino da parte di pensatori che oggi ricordiamo come precursori della Rivoluzione scientifica, grandi razionalisti, era diffusa e radicata la convinzione che il mondo del divenire, collocato sotto la sfera della Luna, dipendesse dai movimenti e dagli influssi del mondo celeste, degli astri, dei loro rapporti e dei loro movimenti.
Questa convinzione, sostenuta da ampie riflessioni, da molti trattati e da complicati calcoli, risale almeno a Tolomeo – il quale, tuttavia, non riteneva che l’influsso celeste compromettesse il libero arbitrio e la contingenza degli eventi terrestri –, ma incontra un importante teorico nell’arabo Abū Maʿshar (latinizzato in Albumasar), autore della teoria delle grandi congiunzioni. Secondo questa teoria, i particolari rapporti tra gli astri che si formano in particolari momenti e dopo lunghi periodi corrisponderebbero a eventi significativi della storia umana, quali catastrofi, guerre e, soprattutto, la genesi di grandi fenomeni religiosi – il che rese questa dottrina, per alcuni versi, molto osteggiata da certa parte cattolica, dal momento che tendeva a naturalizzare persino l’avvento del cristianesimo e inscriveva la nascita di Cristo in un disegno che comprendeva anche la nascita di altri personaggi, quali Maometto o Lutero.
Tuttavia, l’astrologia – in un senso diverso rispetto a quello odierno, dove questa disciplina si è scissa dalla scienza astronomica – è parte integrante del pensiero proto-scientifico, anche nei suoi aspetti più pratici – la cosiddetta astrologia giudiziaria, corrispondente grossomodo al moderno concetto di oroscopo.
Dopo aver operato la propria rivoluzione, Copernico si affrettò a produrre i calcoli per la previsione astrologica adatti al suo “nuovo” cielo; Galileo scrisse oroscopi tutta la vita per sopravvivere.
Se ciò induce a osservare con interesse e rispetto una disciplina dalla storia millenaria, dall’altra deve metterci in condizione di comprendere che la responsabilità di ciò che accade in terra, checché se ne dica, è dell’uomo, e all’uomo ci si deve rivolgere per chiedere conto.

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