«La migliore è sempre l’ultima» sono le parole di Marco Gaburro, ambizioso e preparato tecnico veronese che quest’anno ha appena conquistato la sua quarta promozione dalla serie D alla C, arrivate tutte con squadre diverse.
Partito dalle giovanili del Pescantina vanta anche l’invidiabile record di allenatore più giovane ad aver esordito in serie C, a soli 28 anni, sulla panchina della Poggese. «Per dovere di cronaca – precisa – la cosa fu resa possibile grazie a una deroga. L’età minima richiesta era di 30 anni ma avendo conquistato la promozione sul campo ottenni la possibilità di allenare nonostante la “minore” età».
Dopo quella con la società mantovana, Gaburro ha inanellato altre tre promozioni dalla D alla C con Gozzano, Lecco e Rimini, quest’ultima nel corso della stagione appena terminata. «L’anno appena concluso – confessa – è stato ricco di soddisfazioni. Rimini, peraltro, era una piazza che speravo di raggiungere, reduce da un periodo negativo e con tanta voglia di tornare nel cosiddetto calcio che conta. Ho trovato una situazione ideale con un Presidente quasi atipico e un direttore sportivo molto preparato, che mi ha
voluto e con il quale ho stabilito fin da subito un grande feeling. È stato comunque – tiene a precisare – un campionato estremamente difficile. Fin dal primo giorno ho avvertito la pressione, forse più di altri anni, dovendo anche convivere con il naturale rischio di non farcela. Il Ravenna, squadra altrettanto importante, ci ha dato filo da torcere ma alla fine siamo riusciti a spuntarla».
Con quattro promozioni la curiosità maggiore è quella di sapere se esiste o un meno un segreto, o meglio una specie di filo conduttore che possa collegare tra di loro le esperienze di questa quaterna vincente.
«La prima con la Poggese è distante troppi anni – dice Gaburro – per paragonarla alle altre, invece molto più vicine tra di loro. In queste si può dire che mi sono sempre trovato ad allenare squadre ben costruite e di buon livello. Sicuramente, con il fatto di aver disputato ben quindici campionati di Serie C, si può dire che conosco bene questa categoria, come qualità dei giocatori, caratteristiche dei campi dove si gioca, idee e schemi di gioco delle squadre avversarie».
A Gozzano, però, dopo la promozione, decise di lasciare ripartendo dalla D con il Lecco, conquistando nuovamente la C e rimanendo al timone prima di essere esonerato. Ora la nuova occasione con il Rimini. “A Gozzano – commenta – era venuto meno il feeling di inizio stagione e decisi di lasciare. Ora a Rimini, anche se l’accordo non è ancora nero su bianco, la mia speranza è quella di proseguire questa avventura. Dopo tanti anni di serie D adesso il mio primo desiderio è quello di riuscire a fare qualche buona stagione in serie C. Poi, vedremo che cosa succede».