Il 13 marzo alle ore 9.30, presso l’Auditorium Verdi, Centro Congressi Fiera di Verona, si terrà l’iniziativa “Politiche Industriali nelle due grandi transizioni – per lo sviluppo e la buona occupazione”, nata in contrapposizione alla Riunione su Industria, tecnologia e digitale del G7.
“Insieme alla Cgil Nazionale – ha detto Tiziana Basso, Segretaria generale Cgil Veneto – abbiamo organizzato quest’incontro perché riteniamo necessaria un’altra narrazione sulle politiche industriali, assenti in Italia da almeno trent’anni. Oggi, alla luce delle grandi transizioni che stiamo vivendo, le politiche industriali sono ancora più fondamentali. Nella nostra regione ci sono segnali di preoccupazione per quanto riguarda l’occupazione nei settori maggiormente coinvolti nella transizione come il termomeccanico, l’automotive e l’elettrico. Pensiamo che solo investendo nel manifatturiero e mettendo al centro la buona occupazione si possa attuare uno sviluppo equo e responsabile. E questo si può attuare anche a partire dalla Regione Veneto, che con i fondi europei può sostenere la produzione, la transizione e la riqualificazione di lavoratrici e lavoratori”.
Per Francesca Tornieri, Segretaria generale Cgil Verona: “I processi di transizione tecnologia e di transizione ambientale stanno già avendo impatto su alcuni dei principali settori trainanti della nostra industria locale, come testimoniato anche dalla crescita della cassa integrazione a dicembre e a gennaio. Il nostro deve essere un richiamo ad una visione strategica e d’insieme, in contrapposizione al volersi affidare esclusivamente al mercato per quanto riguarda le scelte di politica economica, industriale e sociale”.
Per Pino Gesmundo, segretario confederale della Cgil che concluderà l’iniziativa, “siamo in pieno declino industriale e la politica se ne occupa poco e male. La transizione energetica e digitale deve essere guidata. Governo e imprese devono esserne consapevoli e agire di conseguenza”.
Per la Cgil, che presenterà proprio durante l’iniziativa di Verona il proprio Documento sulle politiche industriali, “è necessario creare un’Agenzia per lo sviluppo che operi da fondo sovrano nazionale, provando a indirizzare le ingenti risorse rappresentate dai fondi pensione e dai risparmi privati dalla finanza all’economia reale. Non farlo significherà alimentare una sfiducia nelle istituzioni, un populismo antieuropeo crescente che ha già dimostrato di non avere nessuno strumento per invertire la rotta, e che metterà a rischio la tenuta democratica del Paese. Le mancate scelte, peraltro, – conclude Gesmundo – le pagano le lavoratrici e i lavoratori, con crisi aziendali che si ripetono e non trovano soluzioni se non quelle di garantire un temporaneo sostegno al reddito con gli ammortizzatori sociali”.