Appuntamento alla Bce per la Popolare di Vincenza e Veneto Banca, chiamate a sottoporre all’autorità europea guidata da Mario Draghi i contenuti del loro piano di fusione con l’intento di trovare il via libera necessario. La bozza di progetto sulla fusione, preparata dall’Ad Fabrizio Viola, prevede un vero e proprio piano di risanamento per le due ex popolari per cui sembra urgente un aumento di capitale. Come reperire tali fondi? Le ipotesi, scrive WSI sono in primis un nuovo intervento del Fondo Atlante che già a inizio gennaio aveva elargito 938 milioni di euro e ora ha a disposizione 1,7 miliardi non investiti nel Monte dei Paschi di Siena, poi la conversione dei bond subordinati delle due banche, che porterebbe circa 1 miliardo di euro e, infine, un intervento dello Stato grazie al fondo salva banche con ulteriori due miliardi. L’altro nodo che riguarda la fusione delle due banche concerne le sofferenze e l’ipotesi di costituire una bad bank dove trasferire gli 8 miliardi lordi di Non performing loan di cui 3,6 miliardi a capo di Veneto banca e 4,6 per la Pop Vicenza. Manca anche liquidità considerando anche che 3,3 miliardi di bond sono in scadenza nel 2017.I cda delle due ex popolari inoltre hanno confermato i 2500 esuberi, mentre per quanto riguarda il capitolo ristori si stima che si possa raggiungere l’80% dei 169mila soci individuati.