Flavio Tosi, deputato di Forza Italia e vicepresidente della commissione Trasporti alla Camera, nonché consigliere comunale, stamattina in una conferenza stampa a Palazzo Barbieri, a Verona, è tornato sulle “forti opacità nella gestione di Funivie del Baldo”, ente pubblico controllato da Provincia, Comune di Malcesine e Camera di Commercio e che ha una concessione pubblica per i trasporti. Tosi che già nei mesi scorsi aveva denunciato le vistose consulenze per oltre cento mila euro di Sboarina ricevute come avvocato negli anni in cui è stato Sindaco di Verona, spiegando che il consigliere provinciale Zeno Falzi al riguardo aveva chiesto la documentazione giustificativa all’ente vedendosela negata, oggi ha rivelato che “Funivie, finalmente, dopo che Falzi si è rivolto e ha vinto al Tar e al Consiglio di Stato, vedendosi costretta da due sentenze ha concesso a Falzi le carte”. “Le stiamo studiando in modo approfondito – ha continuato Tosi – ma già da una prima valutazione fatichiamo a trovare motivazioni sufficienti che spieghino quegli oltre centomila euro”. Tra l’altro, spiega Tosi, “come ho già detto in passato, il tutto è corroborato da un’altra singolare coincidenza e cioè che Sboarina, da Sindaco e quindi presidente della Fondazione Arena, nello stesso periodo ha chiamato come consulente legale di Fondazione Arena proprio il presidente di Funivie Pier Giorgio Schena”. Ma il “caso più grave”, ha detto Tosi, “è quanto è accaduto e sta accadendo al nuovo direttore generale Mario Marino, ex comandante dei Carabinieri di Peschiera ed ex dirigente di Fondazione Cariverona, che ha preso il posto del vecchio dg, che tra l’altro è rinviato a giudizio per la gara della Prada-Costabella. Marino, uomo perbene e onesto, dopo regolare concorso e delibera dello stesso Cda di Funivie si è insediato tra aprile e maggio. Tuttavia poco dopo gli sono state tolte le chiavi dell’ufficio e perfino la targhetta fuori dalla porta. Come mai questo atteggiamento ostativo di Funivie del Baldo nei confronti di Marino? Il quale è arrivato secondo al concorso di nuovo dg, ma è in carica poiché il primo ha rinunciato”. Tosi ha proseguito: “Il Cda di Funivia, circa il trattamento riservato a Marino, ha spiegato ai soci pubblici che c’è un ricorso al tribunale del lavoro del terzo arrivato, una scusa un po’ deboluccia, soprattutto alla luce di quanto abbiamo scoperto: stanno cercando di annullare il bando di gara che ha portato Marino a essere direttore generale, procedura seguita dal medesimo Cda. Tutto molto strano”. Tosi ha concluso: “A mio avviso c’è del materiale che deve essere esaminato dagli organi di vigilanza statali, ma c’è materiale anche per la Corte dei Conti e la Procura. Auspico che possa essere fatta un’operazione trasparenza e pulizia all’interno dell’ente”.