Era il 28 gennaio 1966 quando all’aeroporto di Brema si schiantò in fase di atterraggio l’aereo Lufthansa che trasportava, fra le 46 persone a bordo, anche gran parte della nostra Nazionale di nuoto. Non ci furono superstiti e fra i deceduti c’erano anche 7 fra i migliori nuotatori azzurri con il loro tecnico Paolo Costoli e il telecronista Nico Sapio della Rai. Curiosamente da quella spedizioni in Germania rimasero esclusi – per loro fortuna – Daniela Beneck e Pietro Boscaini, due tra i più forti nuotatori italiani di sempre, e anche Elisabetta Noventa, per la quale fu provvidenziale un improrogabile esame universitario. Il ritrovo della Nazionale azzurra era stato fissato a Milano Linate, ma l’aeroporto in quella mattina del 28 gennaio era avvolto dalla nebbia. Niente da fare, non si parte. Lo staff azzurro fu sul punto di rinunciare al viaggio in Germania, considerato che l’alternativa del treno sarebbe stata troppo lunga e stancante. In extremis invece si trovò un ripiego, favorito dalla visibilità che intanto era tornata accettabile sullo scalo milanese: aereo della Swissair per Zurigo, poi di lì nuovo volo verso Francoforte. Arrivati in ritardo allo scalo tedesco, gli azzurri persero però la coincidenza per Brema e dovettero cercare posto su un aereo successivo: il volo che avrebbero dovuto prendere arrivò regolarmente a destinazione, l’aereo che invece ospitò la nostra Nazionale si schiantò in fase di atterraggio sulla pista di Brema, sotto un nubifragio. Erano le 18.51 del 28 gennaio 1966 quando l’aereo Lufthansa con a bordo una selezione della nazionale italiana di nuoto diretta al meeting di Brema, si schiantò durante la fase di atterraggio presso l’aeroporto di Brema. Persero la vita tutti e 42 i passeggeri, oltre ai 4 membri dell’equipaggio. Tra le 46 vittime vi erano anche sette giovani e promettenti nuotatori della Nazionale azzurra che erano diretti al meeting di Brema: prestigioso appuntamento stagionale.Le dinamiche dell’incidente non furono mai chiarite. La pagina più triste del nuoto italiano Ecco i nomi dei nuotatori scomparsi nella tragedia di Brema: Bruno Bianchi (23 anni, era il capitano della squadra), Dino Rora, Sergio De Gregorio,, Amedeo Chimisso, Luciana Massenzi, Carmen Longo, Daniela Samuele (la più giovane, 16 anni). «È come se loro e la morte si fossero cercati», ricorda oggi Daniela Beneck, all’epoca 19enne e migliore stileliberista italiana. Anche lei avrebbe potuto essere su quel volo, «ma ero già stata a quel meeting nel 1962, la piscina non mi piaceva, volli rinunciare”. Brividi. Lacrime. Indimenticabili.