Frociaggine? Pd “scomunica” il parroco Il segretario Bonfante attacca don Ambrogio Mazzai. Per +Europa è una discriminazione

Sui gusti non discutiamo, ma sul rispetto delle persone non transigiamo. Che poi il linguaggio omofobo venga dalla bocca, o meglio dalla tastiera, di un sacerdote, rende il tutto ancora più grave, inquietante e grottesco”.
Così il Pd per bocca del suo segretario provinciale Franco Bonfante commenta quella che definisce “l’infelice e grave uscita del parroco del quartiere Navigatori a Verona che ha voluto stigmatizzare un ornamento natalizio non di suo gusto accusando di “frociaggine” gli amministratori del Comune di Verona”.
Il Pd veronese invita così don Ambrogio Mazzai, parroco della Chiesa dello Spirito Santo di via Magellano a Verona, a ritirare il termine “frociaggine” scagliato contro il Comune di Verona in una storia Instagram a commento di un ornamento natalizio installato davanti alla chiesa. “E a scusarsi – aggiunge Bonfante – con tutti quanti possano essersi sentiti offesi da tale linguaggio violento. Il dissenso può essere sempre espresso, ma con il dovuto rispetto. Peraltro l’installazione degli addobbi natalizi risulta curata dal gruppo Agsm-Aim e non dal Comune di Verona. Temiamo tuttavia che nel caso specifico il problema non sia di gusti personali, ma di cultura. Una cultura alla Vannacci che, a quanto pare, è riuscita a varcare pure la porta di una Chiesa”.
Nella polemica interviene anche +Europa con Anna Lisa Nalin, Lorenzo Dalai, e Alberto Ruggin.
“Già l’uscita improvvisa di Papa Francesco sulla “frociaggine” – dicono – aveva a dir poco sconcertato credenti e non credenti. Se ora il linguaggio omofobo arriva da un semplice sacerdote, tiktoker alla ricerca di sempre maggiore visibilità, la questione diviene ancor più grave. Non si tratta solo di un’inaccettabile discriminazione nei confronti della comunità LGBTQ+ ma anche verso le donne secondo lo stereotipo trito e ritrito che il mondo femminile, si indentificherebbe con il colore rosa, così gli omosessuali. Don Ambrogio Mazzai con il suo sondaggio social è riuscito ad abbinare omofobia a misoginia, impresa non da poco. Il modello – aggiungono – è quello di una società chiusa e intollerante che utilizza un linguaggio sdoganato dalle destre al potere, ma che trova consensi trasversali in chi non accetta le differenze e la libertà di scegliere come vivere. Scusarsi per il linguaggio offensivo sarebbe il minimo dato che non si è trattato di un giudizio sulla congruità estetica dei colori degli alberi di Natale. Peraltro, con i nuovi addobbi il Comune di Verona ha cercato di migliorare, durante le festività, l’immagine nei diversi quartieri, non solo in piazze e vie centrali, per un investimento pressoché raddoppiato rispetto agli scorsi anni. Anziché esprimere un eventuale apprezzamento, il prete tiktoker si è lanciato in un’ intemerata per gettare discredito sull’amministrazione Tommasi e su una fantomatica linea politica troppo vicina al mondo LGBTQ+. Se proprio vuol fare politica – concludono – che lasci il suo incarico pastorale e si metta in gioco direttamente, al meglio senza utilizzare termini irrispettosi e discriminatori”.
E come scrive Benini su Facebook: “Amen”.