Fratta-Gorzone preoccupa lo stato chimico: elevata presenza di PFAS Legambiente: appello a Zaia e alla Regione per un piano straordinario per il Fratta-Gorzone.

Prima tappa a Cologna Veneta (VR) sul fiume Fratta-Gorzone per l’equipaggio di Operazione Fiumi, la campagna di citizen science e ambientalismo scientifico di Legambiente Veneto realizzata grazie al supporto tecnico di ARPAV, con il contributo di COOP Alleanza 3.0, con il patrocinio dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e dell’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali e con il partner tecnico Strada Srl.

I parametri osservati in questa quarta edizione, oltre al batterio Escherichia coli – i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque – sono il Glifosate e, novità per il 2024, i PFAS.

Fratta-Gorzone, preoccupa lo stato chimico

Il primo fiume messo sotto la lente di ingrandimento da Legambiente è il Fratta Gorzonefiume storicamente afflitto da importanti contaminazioni da metalli pesanti, cromo, cloruri e solfati e nel quale i problemi non accennano a diminuire visto che a questa contaminazione storica, di è aggiunta negli anni quella dovuta agli inquinanti emergenti quali appunto Pfas e pesticidi.

Sono tre i punti monitorati:

  • Cologna Veneta;
  • Vighizzolo D’Este;
  • Cavarzere nei pressi della sua immissione nel Brenta.

Per quanto riguarda gli escherichia coli i campioni prelevati sono risultati in tutti e tre i casi sotto il valore di 5000 (MPN/100ml), limite consigliato allo scarico, anche se è importante sottolineare che per i batteri fecali qualora si superi il valore di 1000 (MPN/100ml), si comincia a prendere in considerazione la possibilità di porre delle restrizioni per uso irriguo.

FIUME

LOCALITÀ – COMUNE

PROV.

Escherichia coli MPN/100ml

T (°C)

CONDUCIBILITÀ uS/cm

FRATTA GORZONE

COLOGNA VENETA

VR

3654

14.9

775

FRATTA GORZONE

VIGHIZZOLO D’ESTE

PD

243

17.6

814

FRATTA GORZONE

CAVARZERE

VE

98

19

840

 

Legambiente lancia l’allarme

Se la qualità microbiologica del fiume resta dunque nella norma ma da tenere sotto osservazione, a sollevare la preoccupazione di Legambiente resta lo stato chimico e la relativa lentezza con cui si sta affrontando questa “cronica emergenza”.

Secondo i più recenti dati Arpav sullo stato chimico dei fiumi, il bacino idrografico del sistema Fratta Gorzone risulta infatti continuativamente penalizzato dalla presenza diffusa di valori di PFOS superiori ai limiti previsti dalla normativa e presenza di vari residui di erbicidi e fungicidi (scheda arpav allegata).

Un allarme rosso per il FrattaGorzone, rafforzato dall’ultimo monitoraggio ambientale pubblicato lo scorso ottobre da Arpav e svolto nell’ambito del “Accordo di programma quadro per la tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche per la tutela del bacino del FrattaGorzone” – finalizzato a monitorare e valutare l’impatto delle attività di scarico delle attività delle imprese del distretto conciario vicentino sul corpo idrico del FrattaGorzone – dal quale emerge la persistenza di elementi critici, nonostante una diminuzione del carico medio giornaliero scaricato dal collettore A.ri.Ca. dovuto in buona sostanza al mix tra riduzione del numero delle attività produttive, introduzione dei limiti di scarico e maggiori azioni di controllo.