«Siamo tutti pronti, uniti ed entusiasti, per confermare quanto di buono fatto e progettato in questi 5 anni e continuare a impegnarci giorno e notte per i veronesi nei prossimi 5. Così si vince e si fa il bene della città».
Fratelli d’Italia ha radunato dirigenti e militanti per lanciare la volata alla rielezione di Federico Sboarina, e il sindaco ha indicato la strada da percorrere. In una sala Lucchi colma di gente era presente – assieme a Sboarina – tutto lo stato maggiore del partito: il coordinatore provinciale On. Ciro Maschio, il coordinatore regionale Sen. Luca De Carlo, il consigliere regionale Daniele Polato, il vice coordinatore regionale Massimo Giorgetti, assessori, consiglieri comunali, di circoscrizione, quadri e dirigenti del partito.
Si è trattato di una riunione organizzativa per mettere a punto la campagna elettorale, ma anche di un’occasione per tornare al dibattito politico. «Fratelli d’Italia è il primo partito italiano. Sentiamo questo grande consenso politico, ora dobbiamo trasferirlo nell’amministrazione facendo conoscere – oltre ai nomi più noti – i tanti uomini e donne che abbiamo nei quartieri», ha detto Maschio. Che ha sottolineato: «La scelta di campo è chiara: Tosi è già fuori dalla partita – al di là del sondaggio farlocco che ha commissionato e che comunque lo dà terzo. Il sondaggio più recente certificato pubblicato (realizzato da Tecnè) dà Sboarina vincente con largo margine sia su Tommasi che su Tosi. Quindi l’unico voto utile per una buona amministrazione di centrodestra è il voto a Sboarina. I nostri militanti sono carichi e motivati. Lo eravamo quando avevamo il 2%, figuriamoci ora», ha proseguito Maschio, «Sboarina in questi anni ha pensato a lavorare duro e non a mettersi in mostra a “vendere fumo”. Nei prossimi mesi andremo a spiegare nel dettaglio tutto quello che è stato fatto e che è già in costruzione, così tutti capiranno chi ha amministrato bene e chi fa solo propaganda».
Netto anche l’intervento di Polato, che prima del suo intervento ha ricordato Stefano e Luigi Bertacco, «protagonisti nella prima elezione di Sboarina e per il grande lavoro svolto durante il mandato» e che ha chiesto anche un forte applauso per come il sindaco «ha gestito le grandi problematiche occorse a Verona, a partire dalle alluvioni del 2019 per passare alla gestione Covid, in cui è stato esemplare per tutti e 98 i sindaci della provincia. Oggi si può dire la stessa cosa per l’emergenza Ucraina, dove Verona non a caso è stata scelta come hub nazionale. Noi siamo gente concreta e di parola. Non di parole».