Forza Italia è sparita dall’Emilia Romagna, una delle tre regioni più industriose del Paese. Il partito ha racimolato un misero 2,6%. Anche nelle province dove la coalizione di centrodestra ha superato abbondantemente la sinistra, vedi Ferrara, i Berluscones non sono andati oltre il 3. A Parma si sono fermati al 2,2, a Piacenza al 2,8. Il dato maggiormente positivo è il 4% di Rimini, non proprio un trionfo. Nelle province favorevoli a Bonaccini, poi, Forza Italia ormai è ridotta a cifre da prefisso telefonico. Nel 2014, in Emilia, gli “azzurri” presero l’8.36, con punte di gran lunga più alte in alcuni comuni. Berlusconi dissimula entusiasmo per il successo in Calabria (il merito è da dividere con Lega e Fdi) ma farebbe bene a guardare a Nordest dato che tra 4 mesi, in Veneto, la sua creatura rischia di sparire del tutto. Oggi i forzisti in Consiglio regionale sono solo due. Zero assessori. Se la lista verrà riempita di vecchi arnesi della politica il Cav avrà la sua Caporetto. Urgono idee ma soprattutto leader, persone credibili. Giovani ma non solo. Guardiamo a Verona: il partito esiste ancora? Da chi è rappresentato? Senza un cambio drastico Berlusconi verrà azzerato nella terra degli imprenditori, della gente del fare, come lui ama definirsi, giustamente.
Alessandro Gonzato