Niente da dire, un colpo da “campioni” della politica. Può piacere o no, ma Forza Italia e Flavio Tosi hanno firmato ieri a Roma un autentico colpaccio. Un po’ come raddrizzare nei minuti di recupero una partita che pareva persa.
Forza Italia era relegata da anni ai margini della politica veronese. I numeri parlano chiaro. All’esame di domenica se n’era uscita con un 4,34% che non ha bisogno di tanti commenti. Un calo “fisiologico” (anche a livello nazionale, i numeri non sono tanto migliori) ma anche una certa “lontananza” da Sboarina, che aveva suggerito ai vertici del partito di appoggiare Flavio Tosi. Il quale, a sua volta, era relegato in un angolino della politica veronese, forte (certamente) del suo passato e del suo “zoccolo duro”, ma apparentemente fuori dai giochi che contano. Occhio all’avverbio, apparentemente..
Le apparenze, spesso, ingannano. Con un “colpo” solo, un po’ come il pugile che sta perdendo all’ultimo round, ma azzecca il destro vincente, Forza Italia e Tosi hanno capovolto la partita.
“Oggi siamo il partito più forte a Verona” hanno detto più o meno tutti i big del partito. Se il voto fosse domenica, Forza Italia potrebbe viaggiare (più o meno, sia chiaro), intorno al 20%. Anche se, è opportuno ricordarlo, questa non è un’operazione matematica, per cui il “travaso” avviene automatico. Però, i numeri son quelli. E passare dal 4,34% al 20% in un giorno solo, ammettiamolo, è un colpaccio.
Così come lo è, rialzarsi dall’angolo in cui si era relegati e presentarsi al tavolo in una posizione di forza. Perchè, anche questo va detto, Forza Italia che ora va a bussare da Sboarina ha le carte in regola per imporre il suo gioco. Ci va da una posizione di grande forza. Può alzare la posta, chiedergli quello che vuole (o quasi) in caso di vittoria al ballottaggio. E potrebbe passare dal non avere voce in capitolo nelle scelte cittadine, ad avere (almeno) quattro assessorati che contano nella prossima Giunta Sboarina.
Identico il discorso relativo a Flavio Tosi. Escluso dal ballottaggio, ma rienerso, in due giorni, più forte di prima. Forte dei suoi numeri (23,88%, tutta “roba sua”), ma reso ancora più forte da questo imprimatur romano, partito addirittura dal grande capo, Silvio Berlusconi.
Sconfitto? Eccolo lì, il guizzo del “politico di razza”, quello capace di capovolgere il tavolo. Col risultato di essere l’arbitro della contesa veronese, ma, soprattutto, di essersi garantito un futuro tra i big di Forza Italia. Non è difficile, infatti, immaginarlo candidato al Parlamento, alle prossime politiche. Con un ruolo da “prima punta”, lo stesso che ha avuto in passato, ai tempi della Lega.
A volte ritornano, in politica più che mai. E il medesimo discorso vale per Forza Italia, che grazie a Tosi esce dalla sabbie mobili e ha un cavallo di razza su cui puntare.
Perchè la partita veronese è interessante, ma da tempo Berlusconi e soci aspettavano l’”acquisto” capace di cambiare le sorti della partita. Eccolo qua, arriva da Verona. Forse non è il nuovo che avanza, ma è, questo è certo, un “usato sicuro”. Anzi, sicurissimo.
R.Tom.
“Sono onorato e felice di essere stato ricevuto dal Presidente Berlusconi. Con lui abbiamo salutato con soddisfazione il nostro risultato in città, un 24% ragguardevole che ci pone come perno e punto di riferimento del centrodestra veronese. Ci siamo poi confrontati sulle azioni politiche e amministrative volte a rappresentare al meglio i tanti e le tante veronesi che si riconoscono nella grande area liberale e pragmatica del centrodestra e che per questo ci hanno dato fiducia”.
Con Tosi i dirigenti veronesi del partito azzurro – il Consigliere regionale Alberto Bozza e il Coordinatore provinciale Claudio Melotti – e la prima degli eletti nel nuovo Consiglio comunale Patrizia Bisinella, già Senatrice dal 2013 al 2018 e Consigliere comunale uscente.
Sottolinea, Tosi: “Forza Italia a Verona, in Veneto e nel Paese è l’anima liberale e con capacità di governo del centrodestra. Siamo alternativi alla sinistra, alleati ma diversi da populisti e sovranisti. Senza Forza Italia non si governa, l’ultima tornata amministrativa lo ha confermato. Farebbe bene a ricordarlo chi ancora crede di poter fare a meno di noi e rischia di consegnare Verona, città da sempre di centrodestra, alla sinistra. Ma questo vale anche per il Paese: le forze populiste e sovraniste hanno dimostrato che da sole non riescono a tramutarsi in forza di governo. Bisogna ripartire da Forza Italia se vogliamo dare dinamismo e uno slancio liberale alle città italiane e al Paese. Ce lo chiedono le imprese, siano esse grandi aziende, artigiani, commercianti o esercenti, ma anche gli stessi giovani e i lavoratori che sanno che se l’azienda va male è un problema anche per loro. Altrimenti si consegna tutto a quelli dello statalismo o del reddito di cittadinanza, sarebbe un errore madornale”.
Alberto Bozza definisce l’incontro di ieri ad Arcore “caloroso, profondo, concreto e operativo”. “Forza Italia – dice Bozza – sta potenziando la sua
struttura e sviluppando il suo radicamento sul territorio, e l’operazione fatta a Verona con noi e Flavio Tosi è un modello che sarà esportato presto a livello regionale e nazionale. Il modello Verona è stato un laboratorio politico di successo e quindi verrà sviluppato e ramificato in Veneto e nel Paese. Forza Italia è il centrodestra liberale, popolare e garantista. Da oggi parte una nuova prospettiva per il bene dei nostri concittadini”.