“Una delle ultime proposte della Giunta comunale, sono i Magazzini della Cultura nell’area del Forte Santa Caterina al Pestrino, su un’area di 126.000 mq.
L’idea di costruire una struttura, dove poter esporre, a rotazione, il patrimonio artistico, chiuso nei depositi dei musei cittadini, e le imponenti scenografie di Fondazione Arena, ora conservate in altri magazzini, è molto buona, ma lo è molto meno la zona scelta per realizzarla”, è il parere di Giorgio Massignan, Verona Polis.
“Il piano, che ha rappresentato un progetto bandiera per il concorso per la Capitale della Cultura italiana, dove la nostra città è stata esclusa dalle prime dieci, oltre alle opere d’arte ed alle scenografie dell’Arena, ospiterebbe parte degli archivi degli uffici comunali e circa 5.000 mq di residenziale, ricavati da immobili dismessi; ci si scorda sempre degli oltre 10.000 appartamenti non o sottoutilizzati.
Il progetto prevede una serie di edifici a forma di L, proprio di fronte al forte, di cui uno alto 9 metri, su una superficie di 16.000 mq, recuperati dalle demolizione delle palazzine militari dismesse e fatiscenti. Non prevede alcun consumo di nuovo suolo.
Nonostante questo, la struttura avrà un grosso impatto paesaggistico, che impedirà il recupero naturalistico e storico del contesto ambientale in cui si vuole inserirla.
Il forte, terminato nel 1852, esprime la sapienza dell’arte fortificatoria di Franz von Scholl, si trova presso la riva destra dell’Adige e concludeva il primo campo trincerato austriaco. Pur facendo parte di un sistema difensivo, rappresentava un caposaldo autosufficiente, in posizione dominante sul ciglione di Santa Caterina, che chiudeva a sud-ovest la grande ansa fluviale di San Pancrazio. Purtroppo, della vecchia struttura militare rimangono solo alcune porzioni, ma sufficienti per farci leggere la qualità tecnica del taglio della pietra e del tufo; oltre che dell’uso dei corsi di ciottoli reclinati, per la costruzione dei muri di controscarpa della caponiera e degli orecchioni, secondo la tradizione costruttiva scaligera .
L’area interessata è, paesaggisticamente fragile e naturalisticamente molto importante. La vicinanza al fiume ed al parco dell’ Adige, dovrebbero preservarla da nuove costruzioni.
I Magazzini della Cultura possono trovare idonea collocazione in aree diverse da questa”.