Continua lo scontro all’interno della Lega sull’ipotesi di candidatura di Flavio Tosi alle elezioni comunali di Verona nella prossima primavera. I toni si sono alzati tra l’assessore regionale Roberto Marcato e il deputato ed ex ministro Lorenzo Fontana, criticato da Marcato per la ventilata apertura al ritorno dell’ex sindaco di Verona in seno al Carroccio. Non va dimenticato che Fontana, all’inizio di legislatura, è stato anche vicesindaco con Sboarina.
Marcato da sempre ha tenuto una posizione intransigente nei confronti di Flavio Tosi, rispedendo al mittente i messaggi concilianti dell’ex sindaco, l’ultimo in ordine di tempo riguardo alle tensioni tra Salvini e Draghi. Secondo “Il Gazzettino” nella chat della Lega veneta ci sarebbe stato uno scambio dai toni piuttosto accesi tra Marcato e l’onorevole Fontana. L’assessore regionale non avrebbe gradito le dichiarazioni su Tosi rilasciate da Lorenzo Fontana ai giornali: “Personalmente potrei essere uno di quelli più risentiti nei suoi confronti, ma la politica è una cosa diversa. A me pare che molti fingano di dimenticare quello che è successo in questi anni”.
Un chiaro riferimento all’alleanza tra Lega e Noi per l’Italia di Tosi alle elezioni politiche del 2018 e poi alle Regionali dello scorso anno, quando Tosi ha sostenuto il centrodestra. Più di recente, Tosi è intervenuto prendendo posizione a difesa di quanto accaduto a Luca Morisi, ma soprattutto in difesa delle posizioni della Lega in tema di delega fiscale, così come l’aveva presentata il premier Mario Draghi.
Fontana poi ha concluso ricordando citando il governatore Zaia: “Se non si ha un Varenne in grado di staccare tutti gli altri, è opportuno pensare bene a chi possa essere il candidato migliore”, Parole sibilline,, che lascerebbero intendere che per Fontana il “cavallo” vincente non sarebbe l’attuale sindaco Sboarina.
Ma l’assessore Roberto Marcato mantiene una posizione intransigente riguardo ad una rappacificazione con Tosi: “Non c’è posto per un uomo che, quando aveva la responsabilità in Veneto, ha fatto disastri , ha portato il movimento ai minimi storici e ha inaugurato una stagione di violenza inaudita”.
Parole durissime di Marcato che al “Gazzettino” ha liquidato così la querelle: “Conosco da anni il giochetto di qualche fenomeno che fa le soffiate alai giornali”. E Lorenzo Fontana ha aggiunto: “Con Tosi non parlo da anni, bisogna chiedere a chi ha rapporti con lui”.
Si tratterà di vedere ora cosa accadrà da qui alla fine dell’anno. E’ questo infatti il termine che è stato fissato dal “capitano”della Lega per non trovarsi impantanati, come è avvenuto questa volta, in occasione della scelta dei candidati, fatta all’ultimo minuto e dopo una serie di “non mi piace” da parte dei singoli alleati del centrodestra.
In più ci sarà da valutare, per quanto riguarda Verona, la posizione di una Lega, tra lotta e governo.
Lega, tante voci: ora serve la sintesi
Allora, cerchiamo di mettere un po’ d’ordine, ammesso che sia facile, nei pensieri della Lega. Pensieri su Verona, sia chiaro. Il “grande capo”, Matteo Salvini, che sarà di nuovo a Bovolone domani, per “spingere” la candidatura Fiorini, in vista del ballottaggio (domenica si ri-vota), ha già espresso il suo parere. “I dati che emergono dalle ultime elezioni ci dicono che qulcosa abbiamo sbagliato. Quindi, basta candidature dell’ultimo momento e, soprattutto, centrodestra unito, altrimenti…”.
In precedenza, Salvini aveva detto che “…su Verona, devono decidere i veronesi”, subito rintuzzato da Zaia, che aveva corretto il tiro: “Le candidature, come sempre, vanno filtrate in sede regionale”.
Il tutto, senza nomi e cognomi, anche se, per ora, gli unici cognomi che si fanno sono (ovviamente) Sboarina e Tosi. Proprio Tosi ha provocato l’uscita, piuttosto netta, del parlamentare Vito Comencini. “Tosi? Non se ne parla proprio” ha detto dei giorni scorsi Comencini. “Nessuno dimentica che cosa ha combinato in passato e non può essere lui il nostro candidato”. Insomma, una chiusura bella e buona all’ipotetica candidadura dell’ex sindaco, con la sua vecchia “maglia”. Che poi, sarebbe in realtà la maglia del centrodestra, perchè, Salvini docet, “non possiamo andare divisi”.
Già, ma se Tosi non può essere e Sboarina non piace a tutti, chi sarà il candidato? La sensazione è che qualcuno dovrà, per forza di cose, fare il classico buon viso a cattivo gioco. Sì, insomma, ingoiare qualche boccone indigesto, ma la politica, spesso, è anche questo.
Non fa nomi l’assessore Zavarise, uno dei big della Lega veronese. Nei giorni scorsi, in Tv, Zavarise non ha nominato Sboarina, restando piuttosto sul vago. Lo è stato anche il ministro Giorgetti,pure lui a Verona, nei giorni scorsi, per appoggiare a Bovolone Silvia Fiorini. “Sulla questione relativa a Tosi – ha detto Giorgetti – c’è una situazione pregressa che non può essere cancellata. Però, è anche vero che noi dobbiamo avere un solo obiettivo, cioè vincere. Per farlo, serve il centrodestra unito e serve il miglior candidato possibile. Questo, sarà compito degli organi politici veronesi”, ha concluso il ministro, citando Salvini e “sconfessando” Zaia.
Insomma, le diverse anime della Lega devono ora fare sintesi, perchè se è vero che le elezioni sono a maggio, è anche vero che il “grande capo” Salvini ha indicato come novembre, termine ultimo per la designazione del candidato sindaco del centrodestra.
Cosa può accadere? La Lega proporrà quasi certamente un suo candidato da “giocarsi” la tavolo della trattativa (Bricolo sta lavorando per questo). Ma prima di tutto sarà opportuno trovare una sintesi tra le diverse linee Anche perchè, nel frattempo, Fratelli d’Italia ha alzato la posta. “Noi il candidato ce l’abbiamo ed è anche credibile” dicono i vertici. “Vogliono un centrodestra unito? Appoggino Sboarina…”