La Liga Veneta potrebbe calare un tris nella formazione del governo se il capo dello Stato dovesse affidare l’incarico a Matteo Salvini, o a un governatore del Nord (Giovanni Toti o Luca Zaia), o all’ex governatore lombardo Maroni, per un esecutivo a barra Lega-centrodestra. Si tratta di Massimo Bitonci, Franco Manzato e il veronese Lorenzo Fontana. Il presidente della Liga Veneta, già sindaco di Padova; uno degli ideologi e dei tessitori della scalata del Carroccio contro Flavio Tosi, già vicegovernatore; e il veronese braccio destro di Matteo Salvini, oggi europarlamentare (e se si dimetterà lascerà il posto a Bruxelles al vittoriese Giancarlo Scottà). I rumors dicono che per Fontana, al governo, potrebbe esserci un incarico chiave (le Riforme?) per la sua vicinanza a Salvini; per Bitonci un altro dicastero di peso; Manzato potrebbe puntare invece al dicastero dell’Agricoltura, referato avuto nella giunta Galan, a rinverdire i due anni di Zaia tra 2008 e 2010, prelevato da Berlusconi dalla giunta Galan quando la poltrona sembrava già destinata all’allora viceministro Gian Paolo Dozzo. Poi ci sono i potenziali sottosegretari. E fra i 32 eletti veneti del Carroccio, un gruppetto che partirebbe in pole position, per curriculum. Erika Stefani, vicentina; Gian Paolo Vallardi, trevigiano, Paolo Tosato, veronese. Tutti sono già stati in Parlamento. La Lega intanto ha commissariato sei segretari provinciali in Veneto e, allo stesso tempo, ha lanciato messaggi non proprio pacifici a Forza Italia. Secondo statuto, il doppio incarico è inconciliabile,così si assiste a una piccola rivoluzione interna: sono interessate ben sei segreterie provinciali: quelle di Andrea Ostellari (Padova), Erik Pretto (Vicenza), Paolo Paternoster (Verona), Dimitri Coin (Treviso) Sergio Vallotto (Venezia, Paolo Saviane (Belluno). E almeno due segretari circoscrizionali: Alex Bazzaro (Venezia) e Massimo Candura (Treviso). È chiaro che le cariche di Treviso provincia, Treviso capoluogo e Vicenza provincia, assumono un valore doppio, essendo imminenti le elezioni comunali dove la Lega punta a riprendersi i due capoluoghi per metter fine alle esperienze del centrosinistra targate Manildo e Variati. In altri tempi, in casa Lega, sarebbe stata battaglia fra le diverse anime. Oggi, il trionfo salviniano alle urne, vedrà le cariche decise nella continuità assoluta, nel solco di Da Re e dei suoi lealisti ex bossiani.