“I nostri elettori hanno scelto il centrodestra. E noi dobbiamo tentare in tutti i modi di avere un governo con questa maggioranza, guidato da Matteo Salvini”, che “si merita l’occasione di dimostrare il suo valore. Ha portato la Lega dal 4 al 17 per cento. Può realizzare qualsiasi cosa”. Lo ha detto il vicesindaco-europarlamentare e vicesegretario federale della Lega Lorenzo Fontana intervistato da Antonio Rossitto del settimanalei Panorama. L’europarlamentare neoeletto a Roma chiude ad ogni ipotesi di larghe intese: “Meglio l’opposizione a vita”. E su un ipotetico patto Cinque Stelle-Pd dice: “Svelerebbe l’arcano. Già li vedo: ius soli, immigrazione, assistenzialismo, il contrario di quello che pensiamo noi”. Fontana svela poi le chiavi del successo della campagna elettorale: “Matteo è stato rassicurante. Doveva far capire a tutti che era pronto a guidare il Paese. Ha mostrato più il Salvini di governo e meno quello di lotta. Ha doti comunicative immense e ha ascoltato i consigli, come fanno i grandi leader”. Il vicesegretario federale della Lega ora ripone fiducia in Mattarella: “Sono sicuro che riuscirà a interpretare il desiderio di cambiamento degli italiani” e lancia la sfida del futuro: “La prossima volta raddoppieremo i voti”. Ma c’è un tema che sta tenendo in ambasce i nuovi eletti leghisti, che in questa tornata elettorale si sono ritrovati ad avere più voti che candidati a disposizione, ed è quello relativo ai tanti improvvisi doppi incarichi istituzionali che alcuni di loroi si sono ritrovati tra capoo e collo. E quindi arrivano i primo “no”. No ai doppi incarichi. Il segretario provinciale della Lega Paolo Paternoster non si nasconde dopo il risultato elettorale e manda un chiaro messaggio ai suoi compagni di partito eletti per il Parlamento ma impegnati anche a livello locale: è il caso per esempio del capogruppo in consiglio comunale Vito Comencini e dello stesso vice-sindaco Fontana, ruoli che entrambi voglio mantenere visto che la legge lo permette (i compensi in ogni caso non sono cumulabili). E anzi lo stesso Comencini attacca dicendo che è Paternoster ad avere un doppio ruolo non compatibile (segretario provinciale). Una lite all’interno del Carroccio che riapre ferite mai rimarginate, ma che la grande vittoria puiò mandare in soffitta. Vedremo.