Gottardi Stefano, Segretario Generale della Uil-Fpl, ha recentemente sollevato serie preoccupazioni riguardo alle condizioni di lavoro nelle cucine della Fondazione Opere Riunite Don Luigi Rossi di Arcole.
Le temperature nelle cucine hanno superato i 40°C, mettendo in serio pericolo la salute degli operatori. Inoltre, la direzione ha installato videocamere senza consultare le organizzazioni sindacali, aggravando il clima di tensione.
Fondazione Opere Riunite Don Luigi Rossi: la protesta
Kaced Patricia, Responsabile del Terzo Settore Uil-Fpl, ha ribadito l’urgenza di intervenire immediatamente. Ha sottolineato che il personale ha già segnalato la situazione estrema alla direzione e al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Tuttavia, invece di riparare il sistema di aria condizionata guasto da tempo, la direzione ha scelto di installare sei ventilatori, che si sono rivelati del tutto inefficaci, provocando solo la circolazione di aria calda.
Gottardi ha evidenziato la mancanza di consapevolezza da parte della direzione circa la gravità della situazione. Mentre gli uffici direzionali godono di un adeguato impianto di aria condizionata e acqua in bottiglia, il personale delle cucine ne è sprovvisto. Inoltre, bere l’acqua del rubinetto non è un’opzione percorribile, costringendo il personale ad acquistare acqua in bottiglia. Questa disparità rende le condizioni di lavoro nelle cucine ancora più inaccettabili.
Per Kaced è essenziale che le segnalazioni vengano trattate con la dovuta serietà e che siano adottate misure adeguate a garantire la sicurezza e il benessere di tutti i dipendenti, evitando discriminazioni. Finché la direzione non prenderà provvedimenti concreti, continueranno a verificarsi situazioni di malore tra il personale.
Risolvere immediatamente i problemi
Conclude Gottardi, l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro di Verona avvenuto oggi lascia sperare che la direzione venga obbligata a risolvere immediatamente i problemi. Attualmente, sono quattro tra cuochi e aiuto cuochi e quattro ausiliarie per il lavaggio pentole, con turni di 3 o 4 ore e uno di 5 ore, che preparano circa 400 pasti al giorno, 100 a turno per gli ospiti della casa di riposo (200 pasti per turno), oltre a 60 pasti per il grest con la scuola materna e il nido, e 130 pasti per due associazioni.
Le risposte finora ricevute dalla direzione non sono state adeguate, la produzione di un così elevato numero di pasti è un compito impegnativo, la tutela del personale dev’essere prioritaria. Sinceramente non capiamo che cosa stia succedendo.