Si allungano i tempi della partita per la Fondazione Arena e si rischia di andare ormai ben oltre i tempi supplementari visto che la sovrintendente in scadenza Cecilia Gasdia è stata prorogata fino al 5 marzo marzo ma non è detto che per quella data sia stato completato il rinnovamento dei vertici. Il sindaco Damiano Tommasi è sempre più deciso ad aprire una manifestazione di interesse per aumentare il numero dei candidati alla sovrintendenza che oggi sono un numero limitato. Solo che lo farebbe come primo cittadino e non come presidente della Fondazione, perché altrimenti avrebbe bisogno del voto del Consiglio di indirizzo. Dando il via a questa iniziativa come socio, però, rischia di essere emulato anche dagli altri soci che potrebbero fare altrettanto e allora si scatenerebbe una bella confusione, ricordando l’adagio degli antichi che dove c’è moltitudine regna il caos e non si decide. Alcuni esponenti della maggioranza vicini al sindaco hanno provato a sostenere la non opportunità dell’iniziativa, ma il percorso è confermato. Sicuramente potrebbero arrivare altri nomi oltre a quello di Roi (Genova), forse anche, ma questa è solo un’ipotesi di scuola, persino Carlo Fuortes che se sarà defenestrato dalla Rai potrebbe riprendere la strada di Verona dove è già stato commissario all’ente lirico. Per dire che una manifestazione d’interesse potrebbe riservare molte sorprese e qualche incognita. Nel frattempo, il Comune d’intesa col ministero potrà nominare un consigliere in più, si fanno i nomi di Soso (con esperienza di lavoro in Fondazione) e di Orietta Salemi, vicina alla maggioranza per area politica. E fin qui la composizione del Consiglio di indirizzo. Ma gli equilibri tra Comune e ministero per la scelta del sovrintendente come si decideranno? L’ipotesi che continua ad essere rilanciata sia da Roma che da ambienti di Palazzo Barbieri è che alla fine si trovi un accordo che non è una resa ma una intesa per poter avere margini di manovra e di autonomia, un po’ come fece Verona quando decise di aderire alla Serenissima evitando lo scontro frontale. Aderisco, ma così salvo un margine di possibilità di manovra. E quindi sul sovrintendente alla fine dovrebbe spuntarla Tommasi che riuscirà a nominare d’intesa col ministro Sangiuliano un nome gradito, mentre per Arena Extra verrà nominata una persona di fiducia del sottosegretario Gian Marco Mazzi, che era stato il plenipotenziario di Arena Extra fino a prima dell’elezione in Parlamento con successivo incarico di governo. La scelta dovrebbe ricadere su Cecilia Baczynski, manager in forza alla Fondazione Arena da tempo e braccio destro di Mazzi nella gestione dell’extralirica, da 5 anni in segreteria generale e già assistente per il museo Amo e curatrice di mostre. Nel frattermpo, sarà anche opportuno che qualcuno dell’Amministrazione dica due parole sul mandato della Gasdia e sul motivo di un mancato rinnovo. (mb)
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