Il 12 febbraio 1923 nasceva un grande del teatro e del cinema. Parliamo del regista e scenografo Franco Zeffirelli. In occasione del centenario dalla nascita Fondazione Arena ha voluto omaggiarlo con la rappresentazione della sua “Aida’’ più amata. L’opera di Giuseppe Verdi, in quattro atti, verrà rappresentata al Teatro Filarmonico a partire da domenica 12 febbraio, compleanno del regista. Alla conferenza stampa di presentazione in Sala Fagiuoli erano presenti la soprintendente Cecilia Gasdia, il vice direttore artistico Stefano Trespidi e il Maestro Massimiliano Stefanelli. “E’ un onore per la Fondazione-ha affermato la soprintendente- omaggiare un’artista di così alto calibro. Finalmente l’Aida è arrivata al Teatro Filarmonico e in questa rappresentazione vogliamo entrare nello spirito di Verdi, valorizzando l’intimità dell’opera stessa. Il cast è formato da giovani talenti e, in questo senso, seguiamo l’eredità di Zeffirelli. L’eterno ringraziamento va proprio a lui. E’ stato un grande artista, ma anche un grande artigiano in grado di fare tutto e a noi rimane ciò che ci ha insegnato. Lo dobbiamo ricordare così, come l’ultimo uomo del Rinascimento’’. Il vice direttore artistico Stefano Trespidi, ricordando il legame che aveva con Franco Zeffirelli ha detto: “Ho conosciuto Franco e ho sempre desiderato lavorare con lui. Sono riuscito, finalmente, nel 2001 a collaborare come volontario all’Aida di Busseto. Se le nostre strade non si fossero incrociate probabilmente oggi non sarei qui, per questo per me è una grande emozione mettere in scena l’Aida nel giorno del suo centenario’’. La parola è infine passata al Maestro Massimiliano Stefanelli che ha sottolineato l’importanza della figura di Zeffirelli per il mondo dell’arte. “E’ stato un personaggio che ci ha lasciato moltissimo in termini artistici. E’ stato l’ultimo grande regista nel teatro di prosa e nella lirica. L’Aida che rappresentiamo al Filarmonico è uno studio ravvicinato e intimo dei tre personaggi principali: Aida, Radamès e Amneris. Presi in età adolescenziale con i loro sogni e i loro progetti di vita li abbiamo accompagnati nella loro crescita. Tutti i protagonsisti quando riescono a realizzare i loro ideali ne vengono distrutti, solo per Amneris alla fine accade un’epifania. La sua brama di potere svanisce invocando la parola “pace’’, l’unica fonte di futuro per gli uomini. Mentre la luce in scena si spegne sorge una nuova straordinaria donna che si eleva. Giuseppe Verdi in quest’opera ha voluto sottolineare l’effetto che il potere ha sugli uomini cambiandoli e logorandoli, per questo l’unico modo per contrastare la brama si traduce nel seguire la via della rettitudine e del rispetto dei valori umani. Un concetto liberale che rappresenta a pieno i suoi ideali’’. Dopo la prima, prosegue inoltre la rassegna Ritorno a teatro, un percorso di avvicinamento all’opera e alla musica sinfonica proposto dalla Fondazione Arena di Verona: il mondo della Scuola potrà assistere alle rappresentazioni infrasettimanali in cartellone per la Stagione Artistica 2023 al Teatro Filarmonico, con tariffe speciali e con l’opportunità di partecipare ad un Preludio un’ora prima dello spettacolo, un momento di approccio alla trama, ai personaggi e al linguaggio del teatro in musica, che avrà luogo nella prestigiosa Sala Maffeiana a cura di Fondazione Arena. Francesca Brunelli
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