Gianfranco De Cesaris, dopo 4 anni, lascia l’incarico di direttore generale per trasferirsi a Milano.
Questa mattina il sindaco Federico Sboarina, la sovrintendente Cecilia Gasdia in video collegamento, e l’amministratore unico di Arena di Verona Srl Gianmarco Mazzi hanno voluto ringraziare personalmente il direttore Gianfranco De Cesaris per il lavoro svolto insieme in questi anni. Il naturale mandato sarebbe scaduto dopo la quinta stagione del Festival lirico, ossia quella del 2022.
“Un manager che ha ridato a Fondazione Arena quella credibilità che, da tempo, aveva perso – ha detto il sindaco -. Ha risanato uno dei nostri asset strategici e, assieme a tutta la squadra, ha portato a casa risultati incredibili in pochissimo tempo. Avevamo ereditato una situazione disastrosa, Fondazione Arena era commissariata e sull’orlo della liquidazione coatta amministrativa, aveva perso il suo appeal internazionale e i lavoratori erano stati fortemente penalizzati. L’utile dei bilanci consuntivi è una conseguenza reale del grande lavoro fatto, risultato che nessuno di noi sperava di raggiungere in così poco tempo’’.
Dai bilanci consuntivi di Fondazione Arena, nel 2016, ultimo anno di totale competenza della passata gestione, si registravano utili per 367 mila euro. Un dato positivo, ma solamente grazie alle 2 mensilità annue non pagate ai dipendenti e che ammontano a quasi due milioni di euro l’anno. L’insediamento l’8 gennaio 2018 del nuovo Consiglio di Indirizzo ha riacceso il motore per salvare Fondazione, già commissariata, dalla liquidazione. E, infatti, nel 2018 sono arrivati utili per 2 milioni 679 mila euro e, nel 2019, per 2 milioni e 874 mila euro. Annualità durante le quali ai lavoratori sono state reintegrate le 2 mensilità tolte e riconosciuto, quindi, uno stipendio pieno annuale. Dal 2018 ad oggi è migliorata progressivamente anche la situazione finanziaria, ossia il rapporto tra debiti e crediti, di ben 11 milioni 669 mila euro. E la qualità della proposta artistica ha portato un aumento dei ricavi da biglietti e abbonamenti di 4 milioni e 300 mila euro in quattro anni, dal 2016 al 2019, ultima stagione prima della pandemia.
“Ricordo che Fondazione Arena, ha aggiunto la sovrintendente Cecilia Gasdia, ha continuato la sua programmazione anche con il Covid e l’emergenza, siamo stati un modello per il resto d’Italia e dal primo luglio 2020 i lavoratori hanno sempre lavorato, senza fare un’ora di cassa integrazione. Un risultato non solo dal punto di vista lavorativo ma anche per tutto il comparto artistico e degli spettacoli”.
Ma non è dello stesso avviso Michele Bertucco consigliere di Verona e Sinistra in Comune.
“Il sindaco si è sperticato in lodi nei confronti dell’ormai ex direttore generale di Fondazione Arena, ma il fallimento della Fondazione Arena è stato evitato grazie ai lavoratori e alle lavoratrici di Fondazione Arena che hanno sacrificato parte del loro stipendio annuale per un risanamento che è stato valorizzato solo in minima parte dall’attuale amministrazione e dall’attuale management di Fondazione Arena. A metterci il sangue sono stati anche gli stagionali che hanno sofferto prima la crisi e poi il lockdown. In cambio, il management di Fondazione Arena ha offerto dei contratti capestro agli stagionali e un deterioramento senza precedenti delle relazioni sindacali ai fissi’’.