Sboarina e il disappunto per Gobetti
Ricorre giovedì 10 febbraio il Giorno del Ricordo, la commemorazione nazionale dedicata alle vittime delle foibe e alle tragiche vicende accadute durante e alla fine della Seconda Guerra Mondiale sul confine orientale. Per il secondo anno consecutivo, a causa dell’emergenza sanitaria, la cerimonia si terrà in forma ristretta, alla presenza delle sole autorità istituzionali, come previsto dalle misure per il contenimento del virus. La cerimonia in Gran Guardia sarà proposto in diretta streaming, per consentire ai cittadini di collegarsi, attraverso il portale del Comune di Verona e il sito della Prefettura, e assistere in tempo reale alle cerimonia. Deposizione corone. Le celebrazioni, promosse dal Comune di Verona in collaborazione con la Prefettura e l’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, inizieranno alle ore 8.45 con la deposizione delle corone al Cimitero Monumentale, davanti al monumento per le “Vittime delle foibe, gli Esuli deceduti lontano dalla loro terra d’origine e tutti i Defunti rimasti”. Cerimonia in Gran Guardia. Seguirà, dalle ore 9.30, in streaming sui siti web del Comune e della Prefettura, la cerimonia di commemorazione. Interverranno il sindaco Federico Sboarina, il Prefetto Donato Cafagna, il presidente della Consulta provinciale studentesca Giacomo Girardi, la presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Loredana Gioseffi. Successivamente il Prefetto consegnerà il riconoscimento conferito dal Presidente della Repubblica ai congiunti delle vittime delle foibe. Seguirà l’illustrazione del libro “Quando ci batteva forte il cuore” di Stefano Zecchi, ambientato a Pola nel corso della seconda Guerra Mondiale e nel dopoguerra. Gli attori Caterina Chiappini, Federico Troiano e Nicolò Zecchini del Teatro Nuovo daranno lettura di alcuni brani accompagnati dalla proiezione di immagini. Successivamente vi sarà l’intervento di alcuni esuli: Anna Rismondo, Marina Smaila e Alfredo Polessi testimoni del dramma che hanno scelto Verona come loro seconda Patria. A seguire, proiezione del video “C’era una volta … Istria italiana, Fiume italiana, Zara italiana” a cura di Paolo Plazzi. La cerimonia si concluderà sulle note del “Va, pensiero” di Verdi, denominato il canto degli esuli. Dalle ore 19, per la prima volta, Palazzo Barbieri sarà illuminato di rosso per ricordare il sangue dei martiri istriani, friulani e dalmati. Venerdì 11 febbraio, alle ore 10.30, in occasione della cerimonia organizzata dalla Quarta circoscrizione, deposizione di una corona d’alloro in piazza Martiri d’Istria, Fiume e Dalmazia, nel quartiere di Santa Lucia. Ma a precedere la ricorrenza era intervenuta a inizio settimana una lettera del presidente nazionale dell’associazione Venezia Giuli e Dalmazia, Renzo Codarin, segnalando un evento previsto all’Istituo Copernico Pasoli che aveva subito alzato la tensione. A scuola era stato infatti invitato lo storico Eric Gobetti. La scelta aveva suscitato subito il disappunto dell’ Angvd che si era rivolta al sindaco Sboarina, il quale è intervenuto chiedendo spiegazioni al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale. Apriti cielo.
“Non è il giorno dell’indottrinamento’’
Il Pd attacca quella che viene definita come un’invasione di campo da parte del sindaco
Alla fine non ci sarà una conferenza con Eric Gobetti, lo storico freelance tacciato di non essere in linea con la ricostruzione delle vicende istriane. Al Copernico Pasoli Gobetti interverrà insieme all’assessore Francesca Briani, già presidente dell’associazione Venezia Giulia e Dalmazia di Verona, al professor di storia e filosofia al Liceo Agli Angeli Riccardo Mauroner e al giornalista Fausto Biloslavo. Così il Pd per bocca dei consiglieri Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani, il sindaco Sboarina “ha imposto tre relatori all’evento di riflessione organizzato da “Rete scuola e territorio”, compiendo una clamorosa invasione di campo sull’autonomia della scuola. Offende Verona e i Veronesi ospitando il presidio serale degli impresentabili del Fronte Skihead Veneto. Fa passare per cosa normale la concessione del patrocinio comunale ad un concorso scolastico in memoria di una gerarca fascista’’. Secondo gli esponenti del Partito Democratico “ha scambiato il Giorno del Ricordo per quello dell’indottrinamento’’. Si dicono allibiti. “Così- conludono- si getta nel rancore e nel livore una giornata che invece dovrebbe essere di condivisione’’. Dal canto suo per il sindaco “è terribile che ci sia ancora chi tenta di offuscare una delle pagine più drammatiche della nostra storia. I drammi del passato hanno pari dignità, non ci sono tragedie di serie A e altre di serie B, continuerò a battermi per difendere questa idea e il rispetto che va portato alle vittime di tutti i totalitarismi. È giusto che i ragazzi sviluppino una loro capacità critica, ma i fatti storici non possono essere interpretati, indipendentemente dal loro colore politico. Il giorno nazionale di commemorazione deve essere rispettato così come avviene per la condanna dell’olocausto’’. Ma sul piano storico è proprio questo accostamento che viene contestato. Per non parlare della strumentalizzazione. che finisce per danneggiare gli esuli.