Fiumi, lanciato un Sos depurazione Nel mirino Retrone, Bacchiglione e anche Adige. Preoccupa la presenza di Glifosate

Legambiente Veneto, in occasione della giornata mondiale dell’acqua presenta i risultati della terza edizione della campagna regionale “Operazioni Fiumi”, focalizzando l’attenzione sugli inquinanti esaminati nel corso delle operazioni di monitoraggio effettuate nel 2023: Escherichia coli, Glifosate e Clorpirifos/Clorpirifos metile. La campagna di citizens science, condotta per il terzo anno consecutivo dai volontari di Legambiente lungo 12 corsi d’acqua selezionati, ha lo scopo di monitorare e sensibilizzare sullo stato di salute dei fiumi veneti scattando delle fotografia puntuali relativamente alla qualità delle acque e dei loro ecosistemi, per portare alla luce le pressioni puntuali e le dispute locali sulla gestione dell’acqua, per avvicinare cittadini, consumatori e decisori politici all’avvio di soluzioni eque e responsabili. Le analisi condotte nel 2023 hanno focalizzato l’attenzione su alcuni “inquinanti spia”, allo scopo di verificare l’efficacia della depurazione e la persistenza nell’utilizzo eccessivo di prodotti pericolosi per l’ambiente e la salute. In particolare sono stati presi in esame il famigerato batterio fecale Escherichia coli, l’erbicida Glifosate e l’insetticida Clorpirifos/ Clorpirifos metile. I risultati, continuano a sollevare preoccupazioni per criticità significative riguardo alla qualità delle acque. Per quanto riguarda gli Escherichia coli, batterio indicatore di inquinamento fecale, si sono registrati valori preoccupanti in diversi punti di monitoraggio. In particolare il fiume Retrone, a Vicenza, ha presentato un picco di concentrazione di 77010 MPN/100mL, ben al di sopra del limite di 5000 MPN/100mL consentito in uscita dagli impianti di depurazione. Valore che secondo gli enti di controllo comporta l’introduzione di restrizioni per l’uso irriguo con prescrizioni per l’uso di ortaggi e frutta fresca, che devono essere lavati accuratamente prima del consumo. Anche il Bacchiglione e altri corsi d’acqua hanno mostrato valori vicini o oltre le prime soglie di sicurezza che possono far scattare preoccupazioni per l’uso irriguo in agricoltura. Questi dati sollevano seri interrogativi sull’efficacia dei sistemi di depurazione e sull’eventuale presenza di scarichi o sversamenti illegali. I risultati dei monitoraggi puntuali di Legambiente risultano in linea con le serie di dati ufficiali forniti da ARPAV, che rilevano le medesime preoccupazioni. Riguardo al Glifosate, ancora oggi l’erbicida più utilizzato in agricoltura, è significativo che esso sia stato rilevato in vari tratti dei fiumi veneti, anche con leggeri superamenti del limite di legge. Per tutti gli altri usi agricoli, è bene sottolinearlo, i prodotti fitosanitari contenenti glifosato continuano a essere autorizzati e ampiamente utilizzati. Non è un caso che concentrazioni più elevate siano state osservate nei tratti finali dei fiumi, segnalando possibili fonti di contaminazione agricola. “Legambiente ritiene fondamentale continuare a tenere informata la cittadinanza – commentano Giulia Bacchiega e Francesco Tosato, rispettivamente vicepresidente regionale e portavoce della campagna – raccogliendo dati puntuali, sollevando l’attenzione pubblica sullo stato di salute dei fiumi”.